Le mille risorse di Carlo: Ancelotti trasformista, il Real sa anche soffrire

Le mille risorse di Carlo: Ancelotti trasformista, il Real sa anche soffrireTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 16 settembre 2021, 15:00Primo piano
di Andrea Zoccolan

Carlo preferisce la coppa, un gioco offensivo, ama i calciatori di estro, geniali. Ma Carlo sa adattarsi, sa leggere le partite, conosce il calcio, lo mastica, parla la sua stessa lingua. La versione del Real Madrid vista a San Siro è una nuova pagina della brillante carriera di Carlo Ancelotti: uno, dieci e centomila, una pagina fatta di sofferenza, astuzia, e soprattutto la giusta dose di cattiveria fondamentale nel calcio moderno. Lo si legge nella sua esultanza, quando Rodrygo (subentrato) segna sul geniale assist di Camavinga (un altro inserimento a partita in corso di Carletto) a pochi istanti dallo scadere. Questo Real Madrid non è più quello con cui ha sollevato la decima, ad esclusione di Modric, Carvajal e Benzema (comunque nella fase finale della carriera), i Blancos sono un progetto in potenza, in divenire, e non è un caso che Florentino Perez abbia scelto il tecnico di Reggiolo per far sì che questa transizione avvenga al meglio.

LINEA VERDE Di Camavinga (2002) si è già detto, come di Rodrygo (2001), ma la vera stellina di questo Real è senza dubbio Vinicius Junior (2000), che ieri nonostante non abbia sfoderato la sua migliore prestazione ha dimostrato di essere un pericolo costante, un tarlo per ogni difesa, un giocatore moderno che sa abbinare una qualità immensa ad un buono spirito di sacrificio. Che è un po’ la sintesi della carriera di Carlo Ancelotti da allenatore, riuscire a gestire grandissimi campioni e renderli funzionali, esaltarne l’individualità al servizio del gruppo, del collettivo e per un bene comune: vincere.