Il film del 2022 - Remuntada parte due: il 3-3 al Camp Nou vale gli ottavi di Champions
Sembrava un remake della Remuntada del 2010: la chiamata alle armi via social, il divieto a indossare i colori nerazzurri nei settori misti, lo schiumante desiderio di rivincita blaugrana dopo l'ingiustizia del rigore negato all'andata. L'epilogo è stato quasi lo stesso di dodici anni fa, con l'Inter a festeggiare una non-vittoria come se lo fosse, e il Barça atterrito di fronte allo sgretolamento dei propri sogni.
Camp Nou gelato: un'Inter gigante in Catalogna
Non si esagera a considerare il 3-3 del Camp Nou la gara più folle del 2022 nerazzurro. Un roller coaster di emozioni difficilmente replicabili: Dembélé che firma il vantaggio e sembra poter porre fine alle velleità nerazzurre, l'uno-due di Barella e Lautaro, il pari di Lewandowski, la zampata di Gosens e infine il pari definitivo di Lewa. Tutto condensato in poco più di novanta minuti. In una notte orientata all'inseguimento dell'impresa impossibile, l'Inter si ritrova a recriminare per un pareggio, con l'errore sulla sirena di Asllani a conferire un'ulteriore punta di asprezza al bilancio finale del match.
Qualificazione solo rimandata
A Barcellona la squadra di Inzaghi accarezza per una manciata di minuti la possibilità di vidimare la qualificazione agli ottavi con due turni d'anticipo. Missione portata a compimento nella giornata successiva, con una vittoria agevole sul Viktoria Plzen a San Siro. Quello del Camp Nou è insindacabilmente il punto più pesante di tutto il cammino europeo dell'Inter. Che nella mite serata catalana, dopo il successo tra le polemiche dell'andata, ha fornito la riprova di saper essere grande con le grandi anche in Champions.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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