Il 2021 in pillole - Superlega, da terremoto a grande bluff in 48 ore
Lunedì 19 aprile 2021. È da poco scoccata la mezzanotte, guado tra un ordinario weekend di calcio e l'inizio di una nuova settimana, quando un fulmine prorompente squarcia il cielo del football europeo: è nata la Superlega, per iniziativa di dodici club "dissidenti", tra cui l'Inter. Il disegno è chiaro: nuova competizione, introiti elevati a potenza, quindici partecipanti fisse più cinque qualificate attraverso i rispettivi campionati.
La cascata di reazioni, l'indomani, è tumultuosa. Ed è pressoché unanime, di severa condanna al progetto. La UEFA tuona, minaccia l'estromissione dei club coinvolti dalle leghe nazionali. Il peso dell'opinione pubblica è opprimente, supera di gran lunga la misura che le società fondatrici avevano preventivato. La compattezza delle dodici sorelle vacilla, gli scricchiolii diventano crepe: il primo club a chiamarsi fuori è il City, che inaugura la diaspora inglese completata da United, Liverpool, Tottenham e Arsenal.
È il punto di non ritorno: l'Inter, capofila tra le italiane, comunica la propria rinuncia poco prima delle 12 di mercoledì 21 aprile. Seguiranno a ruota tutte le altre, ad esclusione di Juventus, Real Madrid e Barcellona. Un golpe fallito, durato poco più di quarantotto ore. Capitolo chiuso? C'è chi dice no. Ai posteri l'ardua sentenza: che sia stato un fuoco di paglia o il prodromo di qualcosa di molto più grande, ha scritto un frammento indelebile di storia recente del calcio.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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