Il 2021 in pillole - Conte saluta e Marotta strappa Inzaghi a Lotito
Antonio Conte è un uomo che non accetta compromessi. O tutto, o niente. Non sorprenda, dunque, che si sia opposto ad una rimodulazione del progetto tecnico, improntata al ridimensionamento e all'abbattimento dei costi. Un compromesso, appunto. Naturale conseguenza di tutto ciò è stato l'addio, non senza qualche schermaglia per la buonuscita, da campione d'Italia.
Registrata l'impossibilità di accordarsi con Allegri, l'Inter ha scelto la strada della continuità. Tecnica e progettuale. E dopo una due giorni di contatti febbrili e alta tensione con la Lazio, ha affidato la panchina a Simone Inzaghi. Allenatore maturo al punto giusto per il grande salto, dedito al 3-5-2 contiano, seppur con caratteristiche differenti.
Simone ha di fronte un'impresa complessa, ben più - probabilmente - di quanto non potesse attendersi al momento della firma. Perché la cessione di Lukaku non era preventivabile, e uno come lui non lo sostituisci. Progetto nuovo, e soprattutto obiettivi nuovi: impossibile chiedergli di bissare l'impresa Scudetto, per quella occorrerebbe qualcosa di simile a un miracolo. Il diktat più realistico, semmai, sarà quello di consolidare lo status di habitué della Champions, e di provare ad andare oltre i propri limiti tramite il lavoro. In questo Simone è maestro, e l'ha già dimostrato. Avrà però bisogno di tempo, dopo un'estate di smantellamenti.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati