Entrate e uscite in difesa: Inzaghi sul gong ritrova Acerbi, salutano Ranocchia e Kolarov
È ufficialmente calato il sipario sul turbolento mercato estivo dell'Inter. Il lavoro condotto da Marotta e Ausilio ha scongiurato la partenza di un big, che pareva inevitabile all'inizio della sessione (inaugurata però dall'amarezza per il mancato rinnovo di Perisic): l'entusiasmo per il ritorno di Lukaku è stato in parte mitigato dalla delusione per il sorpasso all'ultima curva della Juve nella trattativa per Bremer. Vi proponiamo di seguito un bilancio tra le entrate e le uscite che hanno interessato la difesa nerazzurra.
I nuovi arrivati: Francesco Acerbi, Raoul Bellanova
E' stata un'estate di tanti nomi, il mese di agosto dedicato completamente alla ricerca di un centrale difensivo per Simone Inzaghi. Una trattativa, quella per Francesco Acerbi, che sembrava arrivata al capolinea prima della fumata bianca proprio all'ultimo giorno di mercato. Il tecnico nerazzurro ritrova un fedelissimo, sarà felice dopo la richiesta esplicita di un centrale al termine della gara con lo Spezia. Tra Bremer, Akanji e Chalobah ecco l'ex centrale biancoceleste, una riserva di livello alle spalle dei titolarissimi. Con Darmian dirottato a sinistra, i nerazzurri ad inizio sessione hanno pensato anche al vice Dumfries con l'arrivo di Raoul Bellanova. Era stata la nota lieta dell'ultima sfortunata stagione del Cagliari culminata con la retrocessione, una freccia nell'arco nerazzurro per far rifiatare l'instancabile laterale olandese in questi mesi ricchi di impegni.
I partenti: Andrea Ranocchia, Aleksandar Kolarov
226 presenze non si dimenticano facilmente, tra qualche alto e basso intervallati delle esperienze con Sampdoria e Hull City è terminato il rapporto di Andrea Ranocchia con i colori nerazzurri. Ultime stagioni da comprimario alle spalle di Skriniar e compagni, un uomo importante per lo spogliatoio e ben visto da tutti gli allenatori che si sono alternati sulla panchina dell'Inter. Meno fortunata invece l'avventura di Kolarov, quando arrivò dalla Roma nell'estate del 2020 nessuno si aspettava un epilogo simile. Solo scampoli di partita in due stagioni, tanta tribuna per il serbo che non ha trovato spazio sia con Conte prima che con Inzaghi. Con l'attuale allenatore dell'Inter solo 39 minuti giocati nell'ultimo campionato, inevitabile la separazione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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