Dalla squalifica fortunata agli allenamenti segreti con Lukaku: ecco tutte le parole di Onana
Il suo arrivo all'Inter era scritto da mesi, e da dieci giorni ormai ha potuto finalmente allenarsi con i compagni alla Pinetina. Ma soprattutto prendere confidenza con il mondo Inter, quella che sarà la sua casa per almeno quattro anni. Prima da secondo portiere (così ha deciso, almeno per ora, Simone Inzaghi), poi da titolarissimo. Il tecnico piacentino ha definito Onana il futuro del club nerazzurro: le aspettative sono alte, starà a lui non tradire le attesa. Intanto intervistato da 'Dazn', Andre Onana si è raccontato sotto tanti aspetti: dalla squalifica per doping agli allenamenti 'segreti' con Lukaku.
L'approdo all'Inter, il grazie ad Ausilio e la lotta con Handanovic
"Dal momento in cui ho parlato con Piero (Ausilio, ndr), mi ha dato subito la sua parola e l’ha mantenuta. Il discorso che mi ha fatto mi ha toccato e sono stato molto contento - la dichiarazione del numero uno 25enne -. Conoscevo già l’Inter grazie a Eto’o, ho parlato con lui prima del trasferimento e lui mi ha detto ‘Tu sei un vincente, l’Inter è il club giusto per te'". Poi su Handanovic: "È un grandissimo portiere, ha fatto tanto per l’Inter, ne è il capitano e credo che io debba rispettarlo perché ha fatto molto per questa squadra, ma io sono venuto per giocare e rispettare anche le scelte dell’allenatore perché alla fine sono gli allenatori che decidono e noi dobbiamo ascoltarli. Perché anche se il mister decide che è meglio iniziare con lui va bene, perché l’importante è che vinca il gruppo. Sono contento di essere arrivato in una squadra così sana e se dovrò stare in panchina ci starò tranquillamente tifando da lì".
Il retroscena con 'Big Rom' e il difficile periodo vissuto all'Ajax
"Una persona meravigliosa. Sono contento di condividere lo spogliatoio con lui - le parole di Onana su Lukaku -. Ci siamo allenati assieme in Sardegna, ma eravamo già assieme a Miami, ma non abbiamo potuto pubblicare niente perché non era ancora ufficiale il suo passaggio. Eravamo lì e aspettavamo che l’Inter lo ufficializzasse, però noi ci allenavamo già insieme e poi siamo andati in Sardegna. La squalifica per doping? Questi nove mesi sono stati davvero difficili per me, per la mia famiglia e per tutti quelli che mi conoscono. Però in realtà è stato il miglior regalo che la vita potesse farmi perché nei momenti difficili si apprende molto e io ho imparato tantissimo. Ho imparato tanto come uomo e ora riesco ad apprezzare di più chi mi sta accanto e mi è sempre stato vicino, sia nei momenti brutti che in quelli belli. Questa per me è la cosa più importante".
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