Come un anno fa: l'Inter non sfonda il muro dello Shakhtar, finisce 0-0 all'Olimpiyskiy

Come un anno fa: l'Inter non sfonda il muro dello Shakhtar, finisce 0-0 all'OlimpiyskiyTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 28 settembre 2021, 20:36Primo piano
di Luca Chiarini
fonte dall'inviato a Kiev

L'Inter raccoglie soltanto un punto nella trasferta di Kiev: zero a zero il risultato finale del match contro lo Shakhtar. I nerazzurri salgono a un punto nel proprio raggruppamento e restano appaiati alla squadra di De Zerbi: Real che questa sera avrà l'opportunità di tentare la prima fuga in vetta alla classifica.

Le scelte. Il canovaccio ricorrente di questo avvio di stagione è la turnazione piuttosto massiccia degli undici titolari. La gara di stasera non fa eccezione: rispetto alla sfida con l'Atalanta escono Darmian, Perisic e Calhanoglu, ed entrano al loro posto Dumfries, Dimarco e Vecino. L'ossatura, quella sì, è intoccabile: Skriniar, De Vrij e Bastoni occupano le tre caselle in difesa, Barella e Brozovic completano la mediana, in attacco Dzeko rinnova il tandem con Lautaro. L'arma in più si chiama Correa, recuperato e pronto a subentrare all'occorrenza.

Traoré crac, poi la traversa di Barella. Il primo tempo è vibrante, costellato di occasioni. Ad inaugurarlo è però un brutto episodio: il ginocchio di Traoré, coinvolto in uno scontro fortuito con Dumfries, fa crac: che l'infortuni sia grave lo s'intuisce subito, dalla mimica dei giocatori in campo, in molti con le mani nei capelli. Il burkinabé lascia il campo in barella, e viene rilevato da Tete. La prima frazione, come detto, è un concentrato di chance (ed errori). La giocata più preziosa la regala Barella, con un destro a giro dai ventitré metri che si stampa direttamente sul montante. Lo Shkhtar risponde però colpo su colpo, e sfiora il vantaggio prima con Alan Patrick, sul cui destro è bravo a immolarsi Dzeko, e poi con Tete che sulla ribattuta è poco lucido e sparacchia fuori. Ritmo frizzante ed equilibrio pressoché totale: prima dell'intervallo c'è spazio per un'ultima chance che capita sui piedi di Dzeko, che da pochi passi non riesce a ribadire in rete l'assistenza aerea di Vecino.

Lo Shakhtar accelera. In avvio di ripresa l'Inter, un po' a sorpresa, lascia il pallino agli ucraini. Che prendono campo, alzano i giri, fiutano l'opportunità. Questo cambio di rotta produce la fuga sulla destra di Dodo, che saetta sul binario e offre al centro per Pedrinho, anticipato da un monumentale Skriniar. I nerazzurri soffrono, reggono l'urto grazie ai propri centrali, e per poco non pescano il bonus con Lautaro, che si divora l'impossibile davanti a Pyatov dopo un pasticcio dell'esperto numero trenta ucraino. Nel frattempo entrano Calhanoglu e Correa: lasciano il campo Brozovic (molto nervoso nel tragitto rettangolo verde-panchina) e Dzeko. La girandola prosegue con l'ingresso di Sanchez per Lautaro, seguito a ruota da Perisic e Gagliardini, che fanno accomodare in panchina Vecino e Dimarco. L'Inter cambia pelle, e l'iniezione di energie dà i suoi frutti: Correa chiude un bel dai-e-vai con Perisic e scocca un destro a giro rimpallato in corner da un prodigioso Pyatov, che si supera sul corner generato dal suo riflesso con un altro guizzo, stavolta su De Vrij. Nulla da fare, la rete non arriva: il triplice fischio di Kovacs sancisce lo zero a zero finale.