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Chivu: "Nel derby non esistono favoriti. Thuram sta benissimo, la sosta gli ha fatto bene"

Chivu: "Nel derby non esistono favoriti. Thuram sta benissimo, la sosta gli ha fatto bene"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 14:31Primo piano
di Redazione

La sosta per le Nazionali è ufficialmente terminata e l'Inter si prepara a tornare in campo, con un autentico tour de force. Le fatiche dei nerazzurri iniziano proprio dalla sfida più attesa, quel derby contro il Milan che animerà il fine settimana e la domenica della Serie A. Si gioca domani alle ore 20.45 e quest'oggi, alle ore 14, Cristian Chivu ha presentato la sfida in conferenza stampa. Rivivete le sue dichiarazioni col live de L'Interista.

14.01 - Inizia la conferenza stampa.

Il derby è una partita diversa da tutte le altre. Qual è l'aspetto su cui vuole vedere particolarmente concentrata la sua Inter?

"Sarà una partita diversa perché è bella, è in mondovisione e c'è una grande rivalità, oltre che per la storia e la tradizione e per quello che rappresentano queste squadre a livello internazionale. Ma sarà una singola partita, che dovremo preparare nel migliore dei modi perché ci sono sempre tre punti in palio. Capiamo quanto ci tengano i nostri tifosi, quanto vogliano avere un lunedì sereno e non subire gli sfottò degli amici. Conosciamo l'importanza della sfida e che il mondo intero ci guarda".

Ha la sensazione che sia il momento di dare una spallata alla Serie A, mandando il Milan a -5 e dando un segnale alle rivali?

"Sappiamo che la classifica è cortissima ed è ancora presto, ma tre punti sono sempre tali e vogliamo fare di tutto per prenderceli. Domani non sarà una normale domenica, è una partita a sé e non esistono favorite, può succedere di tutto. Bisogna entrare in campo sempre e comunque con la determinazione e l'attenzione giusta, dovremo imparare ad approcciare e fare una partita del genere con questo atteggiamento corretto. Per fortuna il campionato dura 38 giornate, ma domani vogliamo vincere".

Che emozioni ha nel suo primo derby? Mio figlio fa il Fantacalcio e chiede se ci sarà la Thu-La in attacco...

"Sono un novizio in questo mestiere, ma sarà una partita come tutte le altre. Le ho affrontate da giocatore, so quello che rappresentano e come si vive una serata e settimana del genere. Conosco tutte le emozioni della giornata stessa, che diventa lunga e con quell'attesa che sfibra. Bisogna capire la maturità dei nostri campioni, come la vivono e come fargli dare il massimo per portare a casa il risultato. Spero solo che sarà una partita bella e divertente, dobbiamo dare un'immagine importante al calcio italiano nel mondo ed essere spensierati, avendo l'atteggiamento giusto. Thuram e Lautaro titolari? Non faccio il Fantacalcio, non dico nulla (ride, ndr)". 

Hai giocato derby da allenatore e da giocatore, cosa dirai ai giocatori? Allegri dice che siete favoriti...

"Io trasmetto attenzione e determinazione, come ho fatto dal mio arrivo. So che a livello motivazionale, questo gruppo e questa squadra domani offriranno qualcosina in più. Vorrei questo spirito, motivazione, atteggiamento sempre e anche contro le squadre meno blasonate. Per un allenatore, il massimo è quando raggiungi questo: solo così si può dare continuità a tutto ciò che di buono si cerca di fare, al cammino verso una stagione competitiva. Le parole di Allegri? Non esistono favorite nei derby, si parte dallo 0-0 e sono gare 50-50. Bisogna portare gli episodi dalla propria parte, alzare il livello di attenzione, correre di più, vincere più duelli e cercare di fare di tutto per raggiungere il risultato". 

Il Milan ha due attaccanti pericolosi nello spazio, questa partita richiede qualche mossa diversa a livello tattico e di giocatori?

"Conosciamo la qualità dei giocatori che il Milan ha, sono giocatori letali sia nello spazio che nello stretto. Hanno qualità e velocità, sono bravi e forti in modo da poterci mettere in difficoltà. Questo non vuole stravolgere i propri piani, ma c'è anche la qualità degli avversari e vanno letti i momenti della partita, sia da una parte che dall'altra. Bisogna preparare la squadra a saper fare più cose, ad affrontare ogni momento ed episodio. Per questo parliamo di principi, di flessibilità e non di sistemi fissi, ma non dobbiamo dimenticare la qualità e l'esperienza dei giocatori". 

Allegri è bravissimo ad attirare i rivali negli spazi e poi colpire. Come affronterà questo piano-partita?

"Preparare una partita è semplice, i novantacinque minuti di gara determineranno i risultati. Sappiamo tutti quello che sta facendo Allegri: è un motivatore, ha esperienza, sa fare cose semplici e pragmatiche, ma sa anche adattarsi al gruppo e ai giocatori. Vedo un Milan diverso da quando lui è qua, sappiamo come sarà la partita e ci aspettiamo anche qualche sorpresa da uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano. Dovremo essere preparati a tutto, molto attenti e disponibili sia dal punto di vista fisico che mentale. Dovremo accettare di soffrire, essere dominanti senza perdere le misure e l'equilibrio... Tutto conterà e sarà importante per portare a casa il risultato, poi ci sarà anche la bravura degli avversari e dovremo affrontare qualsiasi situazione e vincere qualsiasi contrasto. Sono mille cose, che determinano o stravolgono un piano di gioco". 

Questa partita viene coperta in tutto il mondo. Ha in rosa Lautaro Martinez, uno dei giocatori più importanti del Sudamerica: le chiedo come sta e cosa può offrire come spettacolo Inter-Milan, in una Serie A che sta perdendo spettatori...

"Il campionato italiano è sempre bello perché è il più difficile da affrontare e il più preparato tatticamente. Si fa qualcosina in più verso l'attenzione e la necessità di essere compatti, organizzati e subire il meno possibile. All'estero c'è più spensieratezza e più preoccupazione verso la fase offensiva, ma questo non vuol dire che il calcio italiano abbia qualcosa in meno rispetto ad altri campionati. Qui si parla spesso della fase difensiva, dei gol subiti e di cose che all'estero sono meno importanti e fanno meno notizia, però è un campionato bello e complicato. Affrontare certe squadre è difficile, così come rompere la loro organizzazione difensiva, e devi aggiungere sempre qualcosa in più. Parlando di Lautaro, è lui a dare sempre qualcosa in più vicino all'area avversaria. Ha l'esperienza, la cazzimma, la capacità di capire dove e come si deve mettere, ed è il primo a difendere e portare pressione con cattiveria e quell'intensità che gli consente di rubare la palla e indirizzare la giocata. A livello internazionale è un giocatore completo, in Italia è il terzo-quarto marcatore di sempre e ha tutto. Può migliorare, ma siamo felici di averlo come capitano e come attaccante". 

Non fate il ritiro pre-gara, come mai?

"Il ritiro non garantisce una vittoria (ride, ndr). Li ho fatti per anni nei pre-partita e per anni non ho vinto niente. Finora non l'abbiamo mai fatto, è una scelta mia per consentire ai ragazzi di avere più tempo da passare con le famiglie. Giochiamo ogni tre giorni, vanno in Nazionale per dieci-quindici giorni e hanno pochissimo tempo a casa con le loro famiglie. La professionalità di questo gruppo si vede anche nel modo in cui si riposano come se fossero in ritiro. Si gioca di sera, non potrei mai tenere ventiquattr'ore la squadra sotto pressione per una partita: è una scelta mia, non vuol dire che sia una formula vincente questa o un'altra. L'unica cosa certa che ho è che mi sento a posto così, per ora ho scelto questo". 

Da qualche anno l'Inter ha uno zoccolo duro che ha attraversato sei vittorie consecutive nel derby e poi, nell'ultima stagione, non ha vinto nessuno dei cinque duelli col Milan. Cos'è mancato?

"Non vado ad aprire certe ferite, ma conosciamo il nostro percorso e da dove veniamo. La cosa più importante è sapere dove siamo adesso, quando hai queste consapevolezze hai tutte le certezze del mondo e sai dove vuoi arrivare. Non mi interessa mettere una carica motivazionale o guardare il passato, mi interessa la consapevolezza di oggi e il desiderio di entrare in campo e dare il massimo. Si tratta sempre di piccole cose che possono fare la differenza, essere la miglior versione di noi stessi e portare in campo determinazione, voglia, grinta e sorriso. Il calcio è un bel gioco, che li ha portati dove sono ora, e non devono dimenticare la fatica che hanno fatto per arrivare a questo livello. Questo non vuol dire avere la pressione di vincere tutte le partite o di vincere tutti i campionati, no: è troppo, voglio gente che si diverte e nel divertimento trova la responsabilità di portare avanti un progetto, le nostre ambizioni e i nostri obiettivi. Solo così possiamo vincere". 

Dopo il derby ci sarà l'Atletico Madrid e inizierà il tour de force in Europa. Questo è il periodo in cui vuoi ottenere le risposte dalla tua squadra, o ne conosci già i pregi e i difetti?

"Il calcio è talmente bastardo che cambia da una giornata all'altra, da una domenica all'altra. Non posso controllare tutto, se inizio a pensare troppo in là spreco energie e perdo lucidità, non essendo sereno. I ragazzi lo sentono e non vogliono che mi sentano triste prima di una gara come questa".

Thuram non gioca titolare da cinquanta giorni, come sta?

"Sta bene, si è allenato con noi e non ha più saltato un allenamento da quei venti minuti col Kairat. Ha giocato due spezzoni, è rimasto con noi e non è andato in Nazionale, e questo gli ha fatto bene. Aveva bisogno di fare qualche allenamento in più, di ritrovare la condizione e sta benissimo".

Come ha ritrovato i Nazionali?

"Stanno tutti bene, a parte Dumfries che ha avuto quel problema alla caviglia dopo la Nazionale. Non è stato bene neanche in Nazionale, non ha fatto allenamenti e abbiamo scoperto questo problema che lo terrà fuori domani e per qualche partita". 

C'è tanta pressione sul calcio italiano. Trova paradossale dover specificare che qui si parla troppo dei gol subiti, delle piccole cose?

"Il divertimento è sempre responsabile, apprezzare le cose piccole: ieri nevicava e oggi c'è il sole, questo mi fa piacere e mi dà energia. A volte ci dimentichiamo di goderci le piccole cose che la vita di regala, nel calcio l'ansia è bugiarda e non va mai ascoltata. Devi ignorare i pensieri ansiogeni, perché risucchiano le energie e non fanno esprimere il nostro valore reale da atleta e da uomo. Non bisogna mai dimenticare quella che è la nostra identità, da dove siamo partiti e cosa abbiamo perso strada facendo. La Serie A è un campionato competitivo, duro da affrontare e noto anche all'estero per la sua difficoltà. Questo Paese è meraviglioso, c'è tantissima passione nei tifosi e nel mondo giornalistico: all'estero magari il giornalismo sportivo è solo un lavoro che vai a timbrare il cartellino, qui vi preoccupate e siete passionali... Questo è bello, sorridete anche voi un po' di più e fatevi meno problemi per una partita sbagliata o uno spareggio da fare (ride, ndr). Il calcio rimane la parte più bella di questo paese".

14.31 - Finisce la conferenza stampa.