BAR ZILLO - Le percentuali dello Scudetto per togliere le mani dalle tasche
Vale scrivere che col Verona l’Inter si è cucita un bel pezzo di scudetto sul petto? Cioè, non leggo il futuro ma, parallelamente, non capisco cosa possa capitare anche se nel calcio mai dire mai, la palla è rotonda, si parte sempre zero a zero, non ci sono più le belle stagioni, la partita finisce quando l’arbitro fischia, tre giornate a Samuel (ci sta sempre bene). Ne mancano cinque, i punti di vantaggio sono tanti: qui non parliamo di un paio, parliamo di roba da doppia cifra. Quindi levate immediatamente le mani dalle tasche, non è uno spettacolo bello da vedere, evitate riti scaramantici, dita incrociate, cornetti appesi e tutto quanto fa spettacolo.
Puntualizzo: non lo racconto io di uno scudetto (‘azz, l’ho scritto) vicino alla saccoccia, lo ha palesemente reso pubblico Antonio Conte nel dopo partita. Quando mai il tecnico di Lecce si è lasciato andare al punto da percentualizzare il tricolore? Al 95%? Non ricordo uscite di questo tenore nella sua carriera ma credo anche che Conte sappia meglio di me, di Voi, di noi tutti come sta la sua squadra. Come sta realmente intendo, non nell’immaginario collettivo. Juric e i suoi hanno giocato quasi perfettamente e i gialloblù non sono venuti al Meazza in gita di piacere, cosa capitata nel recente passato con l’allenatore croato visibilmente incazzato (quante rime). Hanno corso, lottato, spinto, impegnato seriamente i nerazzurri: che, da parte loro, si sono divorati la solita razione di occasioni, stavolta solo un paio, hanno cercato di fare la partita, preso un palo, segnato, sofferto.
La mia sensazione, mia ripeto, è che l’Inter non stia grattando il fondo del barile: il traguardo è a un passo, la maggior parte dei calciatori nerazzurri non ha vinto mai nulla, la tensione è normale, sono ragazzi mica robot. Ecco perché oggi Conte si è lasciato andare: questi tre punti ne valgono sei, altro luogo comune pallonaro. Che però, nel nostro caso, funziona. Adesso testa a Crotone, probabilmente con meno pressione nelle gambe e nella testa ma con l’attenzione giusta: Antonio Conte, lui sa come si vince, è il primo garante di tutto ciò.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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