Cesari: "Non condanno del tutto Pairetto sul contatto Handanovic-Defrel"
L’ex arbitro Graziano Cesari è intervenuto all’interno di Cominciamo Bene a Radio Nerazzurra, facendo il punto sulla direzione di Pairetto in Sassuolo-Inter. Di seguito le sue dichiarazioni:
L'intervento di Handanovic era da sanzionare con un'espulsione?
"Mi sono immedesimato in Pairetto e non posso condannarlo totalmente per quello che ha visto. Il portiere dell'Inter manifesta tutta la sua volontà di non intervenire su Defrel e lo manifesta chiaramente, non toccando l'avversario, alzando le mani e cambiando direzione, poi però ci sono il braccio e la gamba che toccano l'attaccante del Sassuolo. L'involontarietà e la volontarietà non esistono nella valutazione, quindi, per casi come questi, ho chiesto spiegazioni alla FIFA e alla UEFA, che mi hanno detto che la valutazione del direttore di gara è quella che di deve accettare. Diventa più importante aver fermato la corsa di Defrel".
Sembra però che Defrel cerchi di saltare verso Handanovic per trovare il contatto.
"La valutazione è complessa e difficile perché ognuno ha idee diverse per questo episodio, anche tra gli stessi arbitri. Non mi sarei sorpreso se un altro direttore di gara avesse espulso Handanovic. Va capito cosa è successo in campo, la decisione di Pairetto e poi ognuno di noi dà la sua interpretazione, in attesa che venga codificato il tutto per regolamentarsi al meglio e prendere una decisione univoca".
Le situazioni in partita sono molteplici.
"Sì, ma se noi codifichiamo che quando un giocatore si getta in avanti compie un atto anti-sportivo, abbiamo già un punto fermo. Se codifichiamo, invece, che, quando un calciatore tocca l'avversario tentando di spostarsi e quindi compie un fallo che non è un fallo, l'episodio è da punire sempre, ecco che la valutazione sarà diversa. Ogni fallo comunque è diverso da un altro, nonostante ci siano delle similitudini. Bisogna accettare le decisioni dell'arbitro, anche se le giudichiamo sbagliate. Questo è un passo importantissimo. Si pensa sempre che l'arbitro abbia un occhio di riguardo per le grandi, ma non è così. Quando uno sbaglia, non si sente in pace con se stesso, l'ho vissuto sulla mia pelle".
Dopo tre scandali di calcioscommesse e la vicenda Calciopoli è difficile non avere sospetti.
"Non importa andare così indietro, basta tornare ai file spariti relativi a Inter-Juventus dell'aprile 2018. E' una cosa plateale e poi quando vai a chiedere spiegazioni non c'è nessuno per dartele. Diventa difficile credere, ma dobbiamo farlo, sennò finisce tutto".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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