Vocalelli su Gazzetta: "Inter, i meriti vanno a Inzaghi ma anche alla società. Altro che collezione di figurine"
"E così dopo lo scudetto, anche per la zona Champions sembra quasi tutto scritto", commenta Alessandro Vocalelli nel fondo dedicato sulla Gazzetta dello Sport. "L'Inter si è presa la sfida con l'Atalanta in tre minuti devastanti e ha confermato la scintillante condizione di molti giocatori", per di più dopo appena 72 ore dall'ultimo impegno in finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. "E se Inzaghi potrà concentrarsi sul Manchester City e su Haaland, anche Guardiola starà sicuramente studiando le contromisure per un attacco, quello nerazzurro, in cui convincono potenza, qualità e senso del sacrificio".
Con un dubbio di fondo comprensibile dopo la gara di ieri contro Gasperini sulla spalla da affiancare al Toro Martinez: "Meglio piazzare all'inizio il compasso di Lukaku o le geometrie di Dzeko? Problemi di abbondanza si diceva una volta". A conti fatti oggi il giornalista riconosce che l'Inter si è presa un posto tra le prime quattro, la finale di Champions, una Supercoppa e una Coppa Italia: "Merito insomma di un allenatore che ha portato il gruppo al rendimento massimo nel momento topico della stagione e di una società che ha messo insieme una galleria di grandi calciatori e non una collezione di figurine", chiosa sulla Rosea.
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