Tancredi Palmeri: "Superlega? La compreranno gli arabi. E in A giocheranno i pupazzi"
Nel suo editoriale su Sportitalia Tancredi Palmeri affronta lo spinoso tema della Superlega, preoccupandosi delle conseguenze per i campionati nazionali: "Questa Superlega avverrà nel momento in cui ci sarà un grande investitore che garantisca una quantità sproporzionata di soldi. E questa quantità la può e la vuole garantire solo l’Arabia Saudita. I fondi sono solo un mezzo. Sarà l’Arabia Saudita a pagare la Superlega, e chissà che presto non voglia anche che si giochi esclusivamente in Arabia Saudita.Se volete la Superlega, preparatevi a un’altra cosa: la Serie A diventerà un campionato di pupazzi. Se alle 4-5 grandi la qualificazione è garantita per censo, allora non si impegneranno mai in Serie A, e la lotta scudetto non avrà motivo di esistere perché troppo dispendiosa e poco remunerativa in comparazione. Il campionato nazionale avrà la stessa valenza degli Ottavi di Coppa Italia, dove schieri la squadra B e se vieni eliminato ti spiace giusto il tempo prima di andare a dormire.
Perché giocare una partita di Superlega sarà molto più remunerativo e impegnativo che lottare per il campionato, dove ripeto le grandi non dovranno impegnarsi per il piazzamento: e perché mai dovrebbero perdere la serenità e le energie per lo scudetto se giocare la Superlega (che si terrebbe ogni infrasettimanale senza pause) sarebbe molto ma molto più remunerativo. E sottolineo: giocarla, non vincerla! A me frega relativamente che la coppa europea la organizzi la Uefa o la Superlega. Mi frega solo che la organizzi un ente terzo neutrale, dunque non certo Florentino o Agnelli, e mi frega che io possa godere ugualmente del campionato nazionale e della coppa europea, che sono due emozioni belle e diverse. Se poi davvero volete altro, pace.
Ma pensateci davvero bene a ciò che desiderate: vi sta bene che il nostro campionato dei nostri weekend si svuoti totalmente di significato e pathos? Occhio a quello che si desidera. Poi, ognuno ha la sua ossessione di vittoria, ci mancherebbe. Certo che, fino alla fine Andrea Agnelli non c’è proprio riuscito a vincerla la Champions, e al culmine dell’ossessione se non ha potuto averla, ha preferito distruggerla.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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