Stramaccioni: "Derby? Mi aspetto una sfida aperta. Thuram si è integrato in una squadra codificata"

Stramaccioni: "Derby? Mi aspetto una sfida aperta. Thuram si è integrato in una squadra codificata"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 15 settembre 2023, 11:22News
di Marco Lavatelli

Ai microfoni di Tuttosport è intervenuto Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell'Inter ora nelle vesti di commentatore e opinionista televisivo, per "giocare" il derby con un giorno di anticipo: "Mi aspetto una partita giocata a viso aperto. È troppo presto speculare per la classifica e poi sia Inzaghi sia Pioli hanno l’occasione di fare il primo tagliando a una macchina che è partita veramente bene"

Pioli e Inzaghi finora hanno puntato sulla la stessa formazione: crede che a andranno sul sicuro pure nel derby?

"Assolutamente sì, non vedo il motivo per cui non si debbano scegliere i migliori alla prima gara dopo la ripresa

Cosa ha aggiunto la finale di Champions all’Inter?

"Tantissimo, perché tutti hanno apprezzato un’Inter che ha dimostrato di sapersela giocare con la squadra più forte al mondo e questo nella testa dei giocatori è importantissimo. Il passaggio da grande a grandissima squadra è infatti segnato da un fattore mentale che si costruisce proprio affrontando queste partite. E l’Inter da quel percorso fatto in Champions è uscita con una maturità, una consapevolezza e una serenità che le permettono di dominare le partite, come ho visto in queste prime tre giornate. In tal senso basta pensare all’unica trasferta che hanno giocato, a Cagliari, in cui hanno controllato la gara e sono andati ad affondare il colpo senza rischiare niente. Il contrario di quanto è accaduto nella prima parte del girone di ritorno in cui l’Inter ha perso il contatto dal Napoli proprio buttando via tantissimi punti in trasferta e con squadre della seconda parte della classifica. Ecco, quell’Inter oggi non c’è più".

La fascia di capitano ha migliorato Lautaro?

"La vedo esattamente al contrario: la fascia da capitano è la conseguenza della sua crescita come leader. Lui già lo era nella parte finale della scorsa stagione anche senza “i gradi”: questo per la consapevolezza acquisita grazie al Mondiale. All’Inter, una volta tornato da campione del mondo, ha mostrato un grandissimo senso di responsabilità e a me è piaciuto tantissimo come si sia posto nei momenti negativi, per esempio dopo la sconfitta a La Spezia: lì si era già comportato da capitano mettendoci la faccia. E si è quindi guadagnato la fascia quando non l’aveva e oggi quella fascia non gliela leva nessuno". 

Tra i duelli del derby, qual è quello più stuzzicante?

"Da una parte quello tra Leao e Darmian, visto che spesso si troveranno nell’uno contro uno. Dall’altra non parlerei di un duello ma di una sfida, quella tra Lautaro e Thuram con Thiaw e Kjaer: per come gioca l’Inter, tenderà a isolare la coppia dei centrali milanisti per fare un due contro due con i suoi attaccanti. E questo può essere un problema per Pioli, considerato che con Tomori il Milan ha perso un leader difensivo per personalità e comando della linea".

E Thuram? E' sorpreso dalla sua velocità di ambientamento?

"Gli vanno fatti i complimenti perché è andato a giocare in una squadra molto codificata, in cui gli attaccanti giocano in combinazione e in opposizione, vale a dire quando uno attacca lo spazio l’altro deve venir fuori, quindi il suo tempo di adattamento non è stato soltanto mentale/ambientale, ma anche tecnico tattico".