Serie A, che confusione: senza Decreto Crescita salta anche il contributo ai settori giovanili
Che combinazione. Presa la decisione di abolire il Decreto Crescita a partire da lunedì 1° gennaio, emergono anche le prime ripercussioni per l'azione della Lega Serie A e del segretario Matteo Salvini. Infatti, come riporta Calcio e Finanza, la politica non ha tenuto conto nell’abolizione dei benefici fiscali per gli sportivi professionisti, previsti dal Decreto Crescita. L’adesione al regime fiscale agevolato comportava infatti "il versamento di un contributo pari allo 0,5 per cento della base imponibile, che verrà destinato al potenziamento dei settori giovanili".
Una quota minima, dunque, era stata assegnata al potenziamento dei vivai di ciascun club. Nonostante l'abolizione del regime agevolato sia stato operato per necessità di valorizzazione dei settori giovanili. Insomma, una contraddizione. Nella nota del Dipartimento dello Sport del giugno 2022 che sottolinea questa specifica, si legge inoltre che "successivamente su questo sito istituzionale verrà pubblicato un elenco attestante il totale dei contributi versati riferibile a ciascuna Federazione sportiva nazionale. Per accedere al suddetto contributo, le Federazioni dovranno presentare al Dipartimento per lo sport […] un progetto, un programma o un piano finalizzato al sostegno dei settori giovanili di propria competenza".
Eppure, come analizza C&F, questo piano non ha mai avuto luce perché l'elenco dei contributi da assegnare ai settori giovanili di ciascuna Federazione non è mai stato reso noto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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