Sconcerti: "Eriksen come un trofeo di cristallo sul campo. E questo lui lo tollera male"
Il direttore Mario Sconcerti, all'interno del Corriere della Sera, ha analizzato il momento che sta vivendo Christian Eriksen. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "[...] A Brentford da gennaio gioca Christian Eriksen, il ragazzo dell’Inter e dell’arresto cardiaco in campo quel 12 giugno di un anno fa [...]. gli andò in corto circuito la centralina elettrica che gestisce i movimenti del cuore. Improvvisamente si fermò tutto. Se la vita è un cuore che batte, Eriksen è un uomo letteralmente resuscitato. Al 98% c’era dietro un’anomalia genetica, si nasce così, un po’ imperfetti. Alla fine delle analisi, fu deciso di impiantare su Eriksen un defibrillatore minuscolo che gestisse il ritmo cardiaco. [...] Così Eriksen è stato acquistato dal Brentford a fine gennaio [...] Un grande giocatore dentro una squadra qualunque, ma un giocatore vivo. [...] gioca come sa, cioè bene e con calma. È sempre stato un pensatore, uno di quei giocatori che decide anche da fermo.
[...] è un gestore di palloni, detta l’eccezione non la regola. Così si nasconde al ricordo della malattia. È tornato anche a giocare in Nazionale e continua a guadagnare 9 milioni e 620 mila euro l’anno, 185 mila a settimana. [...] Oggi l’avversario è un po’ condizionato dalla sua storia e dalla malattia. Eriksen viaggia sul campo come un trofeo di cristallo che tutti possono colpire ma a cui nessuno vuol fare male. [...] Oggi Eriksen è dentro un calcio diverso. Anche se lui è lo stesso, sono gli altri a essere cambiati. E questo lui lo tollera male, vuole i vecchi avversari, vuole una nuova Champions. E nessuno sa ancora se ci sia un errore".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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