McIntyre, ex allenatore Buchanan: "Momento giusto per l'Inter? Credo di sì, è un gran lavoratore"
Parola all'ex allenatore di Tajon Buchanan, Ian McIntyre, nonché del college di Syracuse che in esclusiva a La Gazzetta dello Sport ha provato a raccontare che giocatore sia il canadese ormai prossimo a vestire la maglia dell'Inter: "Tajon con noi è stato fantastico, avremmo voluto averlo più a lungo, ma dopo due anni era il momento del professionismo. È un ragazzo molto sveglio e brillante: per essere ammesso in università era stato costretto a rimboccarsi le maniche duramente, perché gli mancavano diversi crediti. È un gran lavoratore, umile e umanamente davvero splendido. Ci sono i gol e i traguardi sportivi, ma Buchanan è molto più di questo: dal regime di allenamento al comportamento fuori dal campo, diventa leader dando l'esempio come calciatore e nel tempo libero. Così si finisce per sperare nel suo successo".
Ha scelto lei Buchanan?
"Sì, ma ammetto che non ci è voluto molto per accorgersi delle sue qualità e ci siamo mossi subito per portarlo da noi. Il suo atletismo era evidente, così come il suo dinamismo palla al piede. Giocava in modo 'diretto' e aggressivo ed è diventato presto il nostro miglior giocatore".
Ma perché Buchanan ha scelto di passare dall'università prima del professionismo?
"In effetti il suo caso è diverso dai vari Weston McKennie, Brenden Aaronson o Tyler Adams, passati direttamente da una academy a un contratto 'pro'. Il sistema calcistico qua è diverso dal basket o dal football, in cui c'è l'obbligo del college. Nel calcio c'è invece libertà di scegliere, ma molti giocatori di primo livello optano comunque per il percorso universitario".
Cosa vi ha stupito di più di Buchanan?
"L'atletismo. Con noi giocava più centrale e sfruttava le sue qualità vicino alla porta e poi, quando è stato scelto dai New England Revolution, l'allenatore Bruce Arena lo ha fatto giocare un po' ovunque: da terzino e da ala, come con il Canada".
A 24 anni si trasferirà in Serie A e all'Inter: è il momento giusto per un top club europeo?
"Credo di sì. Il calcio belga è stato perfetto per lui e gli ha permesso di sbocciare e maturare, acquisire fiducia e guadagnarsi il posto al Mondiale. Ora sarei molto felice se si concretizzasse questa opportunità: ha una spiccata etica del lavoro e sa coprire benissimo il campo con e senza palla. È davvero speciale".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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