Marotta: "Lautaro? Ora ci dedichiamo ai rinnovi. Thuram sorpresa, su mercato e cessioni..."

Marotta: "Lautaro? Ora ci dedichiamo ai rinnovi. Thuram sorpresa, su mercato e cessioni..."TUTTOmercatoWEB.com
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mercoledì 24 aprile 2024, 17:10News
di Daniele Najjar

A distanza di due giorni dalla contemporanea vittoria di derby e Scudetto l'amministratore delegato dell'Inter, Beppe Marotta, è tornato a parlare, intervenendo nel corso dell'evento "Il Foglio a San Siro".

Ormai agli applausi è abituato?

"Più che a me, vanno fatti ai giocatori. Devo ancora rispondere a 1200 messaggi. Stanotte mi metterò".

Qualcuno inatteso?

"In questi casi si riscuote tanta stima e affetto. Tanti significativi".

Quando ha capito cche avreste vinto?

"Ad inizio stagione, quando ho potuto conoscere meglio i 12 acquisti che non conoscevamo bene personalmente. Conoscevamo i calciatori, ma la componente umana nello sport è importante".

Inzaghi: si aspettava una crescita così?

"L'ho avuto un anno alla Samp. Con Ausilio e Baccin condividiamo tutte le scelte tecniche, siamo andati dritti dopo Conte. Dovevamo agire rapidamente e non abbiamo pensato tanto. Abbiamo creato un piccolo scompenso a Lotito che voleva continuare con lui. E' normale che all'inizio uno all'Inter possa pagare lo scotto, ma ha dimostrato quel che vale, ce l'ha fatta, è intelligente. La conduzione tecnica di Simone Inzaghi non si discute assolutamente, ci siederemo anche su indicazione del presidente Zhang per prolungare il contratto".

Dopo aver perso lo Scudetto con il Milan avete creduto in lui?

"Spesso nel mondo dello sport si va di fretta a catalogare come fallimenti quando si arriva secondi o terzi. Non è necessariamente così, anche se sicuramente può darsi che sia dipeso da errori. Inzaghi ha sempre risposto ai profili giusti, non vedevo la necessità di doverlo avvicendare. Abbiamo perso uno Scudetto, ma probabilmente perché gli altri sono stati più bravi di noi. Bisogna prendere almeno 4-5 anni per valutare. ".

La finale con il City ha dato convinzione?

"Assolutamente sì, abbiamo imparato che nello sport bisogna essere ambiziosi indipendentemente dall'avversario che affronti. Non è arroganza, ma consapevolezza. Sapevamo di meritare, ma è servita come esperienza per capire che ogni traguardo è possibile".

Ha parlato del metodo Inter.

"E di modello. Non ho mai visto una squadra vincere in campo senza una squadra forte alle spalle. I dirigenti prima di tutto devono creare la squadra che va in campo, poi bisogna supportarla. La squadra è vincente perché dietro c'è una dirigenza molto importante. Nella società metto anche il fatto che con 70mila spettatori di media i giocatori sono caricati".

Tanti non hanno retto la pressione di San Siro.

"Ci sta, evidentemente non avevano le capacità per restare".

Ne sono rimasti 4 dallo scudetto di Conte. Scegliete in base alle qualità umane, più che all'algoritmo?

"50% componente sportiva e 50 di aspetti umani, i campioni mettono insieme le qualità con i valori. Con questa simbiosi si centra l'obiettivo, con lo zoccolo duro di campioni che c'era già qua che trasmettono ai nuovi".

Dei nuovi acquisti, chi l'ha sorpresa?

"Thuram è quello che ci ha sorpreso di più, ma tutti si sono rivelati all'altezza della situazione".

Lei è un traumaturgo per come cura le squadre?

"La competenza in qualsiasi attività serve, la nostra è usare le conoscenze specifiche nel calcio acquisite nella carriera. Il calcio è spesso ritenuto facilmente gestibile dai proprietari spesso, che arrivano e pensano di avere le competenze. Se non c'è all'interno della società il concetto di competenza, con relative deleghe, è difficile vincere".

Zhang sta in Cina e delega a voi infatti. 

"Da persona intelligente ha capito che non può agire su tutto in prima persona. Ha delegato, aiutandoci a lavorare. Ma è sempre consapevole di tutto quello che facciamo".

Cosa ci dice sul rIfinanziamento?

"Non riguarda l'Inter direttamente, ma la proprietà. Sono sicuro che la società a breve darà un comunicato ufficiale. Posso tranquillizzare tutti".

Su Lautaro e gli altri rinnovi?

"Non c'è l'ansia per nessun tesserato. Avevamo l'obiettivo di chiudere il capitolo della seconda stella, adesso ci dedicheremo ad analizzare le situazioni dei singoli giocatori. Posso dire che tutti hanno manifestato la voglia di rimanere".

Non farete cessioni?

"La parola incedibile non esiste nello sport, conta anche la volontà dei giocatori. Ma per adesso nessuno ha manifestato la volontà di andare via, quindi in linea di massima possiamo dire che la rosa verrà confermata, anche se il mercato è ondivago e non si hanno certezze".

L'Inter ha di nuovo grande appeal?

"L'Inter è tornata ad essere competitiva. Negli ultimi anni abbiamo avuto risultati, tanti vogliono venire a giocare da noi".

Cosa ci dice sugli scontri Lega-Federazione?

"Non amo la litigiosità. La Lega in questo momento può rivendicare diritti che possono essere migliorati, ma il muro contro muro non porta a nulla. Sono dispiaciuto, tutto si ottiene con il dialogo e la comunicazione".

E' pronto a diventare ministro dello sport?

"Fino al 2027 ho un contratto, poi avrò 70 anni e sarà giusto rivedere un po' di cose. Avevo il sogno di fare il dirigente e l'ho fatto, ora ho anche altri sogni, voglio ridare ciò che ho ricevuto, dando la mia competenza al mondo dello sport in generale".

A quale Scudetto è più legato?

"Non posso dimenticare il primo vinto con Conte alla Juve, così come il primo sempre con Conte, ma all'Inter. Poi quello di lunedì, perché arrivare a due stelle non è da tutti, solo due squadre in Italia le hanno".