Lazio, Lotito: "La Lazio non è una mucca da mungere. La contestazione è un mistero"
Un lungo sfogo quello che Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha affidato alle pagine de Il Foglio a proposito della situazione attuale del calcio e in relazione alle critiche che sta ricevendo: "Io ho scelto sin dal primo giorno di dire la verità. All’inizio della mia avventura, ho detto che bisognava fare dei sacrifici, perché avevamo 550 milioni di debiti, che aumentavano di anno in anno. A molti le mie parole non sono piaciute. Si pensa sempre che il patron è quello che mette i soldi alla cieca e, invece, in una società per azioni, bisogna badare non solo al risultato sportivo, ma prima di tutto alla sopravvivenza e, quindi, a una gestione sana e vincente".
Poi sferra l'attacco ai suoi detrattori: "La Lazio ha il centro sportivo più grande e più moderno d’Italia, una invidiabile situazione economico-patrimoniale ed è la squadra che in questi anni ha vinto il maggior numero di trofei, dopo la Juventus. Per certi versi, la contestazione è un mistero. La verità è che una gestione trasparente elimina privilegi consolidati. Sarebbe stato facile per me continuare con le elargizioni pubblicitarie a pioggia alle radio e ai giornali. E’ per questo che molti, invece di mettere in luce quello che facciamo, cercano di demolirlo. Io voglio spendere, non sperperare. Per anni la Lazio era stata una mucca da mungere. Tutti pretendevano una collaborazione, un contratto, un’elargizione. Nel momento in cui chiudi i rubinetti, tu diventi un nemico da abbattere".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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