La Serie A "copia" il Chelsea: aumentato a otto anni il limite per i contratti. Il motivo è... contabile

La Serie A "copia" il Chelsea: aumentato a otto anni il limite per i contratti. Il motivo è... contabile
Oggi alle 14:00News
di Marco Corradi

Avevano fatto discutere i maxi-contratti del Chelsea, solito blindare tutti i suoi neoacquisti con accordi pluriennali dalla durata incredibile: sei, sette, otto anni. Ora però anche la Lega Serie A e il mondo del calcio italiano seguono questa (pericolosa) strada, perché il Decreto Sport approvato dal Consiglio dei Ministri ha modificato la durata massima dei contratti: nell’ultimo rigo dell’art. 11 dello schema di Decreto licenziato dal CdM, al punto 4), lettera b), si legge che “all’articolo 26, comma 2, primo periodo [del D. Lgs. n. 36/2021 ndr], la parola «cinque», è sostituita dalla seguente «otto»”.  

Una sola parola che consentirà alle società di trasformare l'attuale durata massima dei contratti (cinque stagioni) a otto anni, ma soprattutto renderà possibili quegli artifici contabili utilizzati proprio dai Blues per "mascherare" i costi dei propri cartellini: spalmando l'ammortamento su otto anni invece che su cinque, i giocatori costeranno meno a livello di bilancio e sarà molto più semplice effettuare plusvalenze. C'è anche l'altro lato della bilancia, che i londinesi stanno sperimentando con Mudryk e i giocatori fuori progetto: è concreto il rischio di dover tenere in rosa il giocatore per otto anni interi, anche se venisse la voglia di cederlo dopo sei mesi, perché quest'ultimo è reticente ad abbandonare un accordo garantito per così tanto tempo. 

L'approccio dell'UEFA e il Fair Play Finanziario

Va comunque ricordato che, in ambito UEFA (per quanto concerne il trattamento contabile da seguire in merito all’ammortamento ai fini dei calcoli per il Fair Play Finanziario), il costo di un cartellino deve essere comunque ripartito su un massimo di cinque stagioni calcistiche. La novità era stata varata dalla UEFA nel 2023 come mossa anti-Chelsea, club che aveva ingaggiato diversi calciatori facendogli firmare contratti della durata di oltre otto anni, per ridurre appunto l’impatto degli ammortamenti. 

"L’ammortamento del cartellino del giocatore sarà limitato a cinque anni al fine di garantire la parità di trattamento di tutti i club e migliorare la sostenibilità finanziaria. In caso di proroga del contratto, l’ammortamento può essere ripartito sulla durata del contratto prorogato ma fino ad un massimo di cinque anni dalla data della proroga. Tale modifica non limiterà il modo in cui operano i club (vale a dire i club che sono autorizzati dai loro organi di governo nazionali a concludere contratti con i giocatori per un periodo superiore a cinque anni possono continuare a farlo) e non si applicherà retroattivamente alle operazioni di trasferimento che sono già avvenute", questa la nota dell'UEFA.