Inzaghi, seguace del turnover in corsa, raccoglie i frutti della sua strategia
Si sono fermati in molti, dopo il match di Champions League, ad analizzare le scelte tecnico-tattiche attuate da Mister Inzaghi, paragonando la squadra scesa in campo a San Sebastian con quella che solo qualche giorno prima, nel derby con il Milan, ha visto sbancare San Siro con un trionfale 5-1.
Nonostante si siano accese diverse discussioni in merito alle scelte fatte da Simone Inzaghi nella sfida europea di mercoledì scorso, va sottolineato -scrive Repubblica-, come alla base di qualsiasi ragionamento ci sia una strategia che Mister Inzaghi segue da tempo.
Il club si è comportato sul mercato seguendo questa idea e altre società hanno fatto lo stesso.
"È matematico, quasi scientifico, il metodo che hanno deciso di applicare Inzaghi e soprattutto Pioli e che prevede rotazioni sistematiche, programmate, ripetute, convinti che quello che si può perdere qua e là in termini di punti e di prestazioni lo recupereranno a gioco lungo a livello di freschezza e coinvolgimento della rosa. Per questo i pareggi di Champions sono stati accettati come la conseguenza di un rischio calcolato. Di sicuro, Inter, Milan e Lazio hanno operato sul mercato per rinforzare non tanto le formazioni titolari, impoverite da cessioni pesanti, ma la platea delle riserve, che adesso è molto più ampia e competitiva di prima".
In generale il tecnico interista resta "soprattutto un seguace nel turnover in corsa, specie nel modo di alternare gli uomini di fascia, spremuti per 60-70 minuti e poi avvicendati con il rincalzo fresco. Nella stagione passata Dimarco ha cominciato da titolare 40 partite e ne ha finite appena 4: da quando è un giocatore da due terzi di gara, è diventato formidabile".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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