Inter-Man City, la sfida degli antipodi: da un lato la sostenibilità, dall'altro le spese pazze

"Sostenibilità economica e finanziaria". Un concetto che abbiamo sentito più volte da Beppe Marotta e che non fa minimamente parte del vocabolario del Manchester City, come emerge dal confronto effettuato dalla Gazzetta dello Sport: 885.8mln sono serviti per assemblare la rosa dei Citizens, contro i 296mln dell'Inter, che hanno vissuto la loro unica estate di spese pazze nel 2019/20 per costruire la squadra-scudetto, salvo poi affidarsi a parametri zero e operazioni low-cost. Basti pensare che metà della formazione titolare è costata in tutto 2.4mln: a zero Onana, Acerbi, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dzeko, con l'unica spesa su Darmian, e un Lukaku in rosa che è tornato in prestito dopo essere stato ceduto a 115mln. Il Manchester City invece è l'elogio dall'opulenza: 113mln per Grealish, ma anche e soprattutto 60mln per un'assoluta riserva (flop) come Kalvin Phillips.

Due mondi diversi che si sfideranno il 10 giugno a Istanbul nella finale di Champions League. Starà all'Inter dimostrare che i soldi non sempre fanno la felicità.