Dimarco: "Al Sion ho pensato di smettere. Ci mandarono a fare il militare per punizione"
Nel suo intervento ai microfoni del podcast The BSMT di Gianluca Gazzoli, Federico Dimarco riassume la sua carriera e i momenti difficili. L'avventura più curiosa è quella al Sion: "Prima gara di campionato e rottura del metatarso: quattro mesi fermo. Rientro che era cambiato l'allenatore, a gennaio siamo ultimi o penultimi. Litigo col nuovo tecnico e non gioco più fino a fine anno".
L'esterno di Inzaghi racconta un episodio surreale, avvenuto proprio in Svizzera: "Il presidente ebbe la bella idea di mandarci una settimana a fare il militare con le forze speciali francesi, per punizione visto che eravamo ultimi. Abbiamo dormito nei campi col sacco a pelo. La mattina alle 6 svegli, a camminare 5-6km, fino a che mangiavamo dentro le scatolette che scaldavamo col fornetto. L'abbiamo fatto a inizio gennaio, durante la sosta invernale. Quando me l'avevano detto non volevo andare, ma se lo facevi non ti pagavano. Un'esperienza estrema, facevamo gli addestramenti in cui ci facevano anche sparare. Era una punizione".
Dimash racconta le sue sensazioni e la sua voglia di smettere in quel periodo: "Quell'anno a Sion mi ha fatto conoscere altre culture, ho imparato il francese e ho imparato tante cose, ma ho anche pensato di smettere. Mi sono fatto male, sono stato quattro-cinque mesi fuori e nello stesso periodo ho perso un figlio. Mi sono chiesto: "Ma chi me lo fa fare di soffrire così?". Mi sono guardato dentro e, anche se inizialmente non mi voleva nessuno neanche in Serie B, ho trovato delle motivazioni per proseguire. Il mio unico obiettivo era far ricredere chi non credeva in me e alla fine, col mio percorso, ci sono riuscito".
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