Cile fuori dal Mondiale, Sanchez amaro: "Generazione d'oro sepolta, sono rimasto solo io"

Al Cile è toccato quello che all'Italia ci si augura non accada. Il fondo e il terzo Mondiale di fila al quale non parteciperà la Roja, visto che l'ultimo al quale ha preso parte fu l'edizione del 2014 in Brasile. Non andrà alla Coppa del Mondo 2026 dopo la brutta debacle con la Bolivia (2-0), al vento ogni possibilità matematica di qualificazione, anche solo agli spareggi.

Cile all'ultimo posto in classifica, con 10 punti in 16 partite del girone per un totale di 10 sconfitte, 4 pareggi e solo due successi da parte della Nazionale di Ricardo Gareca, prontamente destituito dal ruolo di CT. Ma ieri sera, in occasione della brutta notizia, un emblema del Cile e attaccante dell'Udinese Alexis Sanchez ha commentato, mortificato: "Chiedo scusa alla gente. Sono 20 anni che gioco in Nazionale e non avevo mai vissuto una situazione del genere. Sono triste, lo è anche il gruppo, vedo i miei compagni abbattuti, ma questo è il calcio", le parole riportate da TNT Sports Chile.

Il Nino Maravilla ha poi aggiunto sul suo futuro, all'alba dei suoi 36 anni: "Mi vedo ancora in Nazionale, anche solo per sostenere i più giovani e aiutare il Cile. Me ne vado triste perché il Cile non merita questo. Sono state fatte molto male le cose, e si è visto da come abbiamo giocato". Concludendo con parole che trasudano di frustrazione: "Il ricambio c'è da tre anni, la generazione dorata è finita da tempo, è sepolta. Sono rimasto solo io e, finché starò bene fisicamente, spero di poter dare una mano ai più giovani".