El Toro Martinez ha visto rosso. E ha colpito ancora

Meno gol rispetto al partner in crime, ma una predisposizione al sacrificio più unica che rara. Un simbolo di questa cavalcata, sia per le reti messe a segno  sia per la dedizione. Lautaro Martinez più che una rivelazione è stato una conferma dopo le prime due stagioni in nerazzurro. Ben 15 gol (con la possibilità di poter migliorare ancora il suo record personale) e tantissima corsa. Probabilmente l'immagine migliore del Toro non è tanto quella dell'esultanza: la miglior istantanea riguarda il momento della corsa all'indietro per poter recuperare palla e far ripartire l'azione. Un attaccante che ha già dimostrato di avere le caratteristiche per migliorare ancora, ma da buon argentino ha messo in campo la solita garra. Qualcuno ha sventolato il drappo rosso, El Toro non ci ha visto più.

CRESCITA ESPONENZIALE - "Lautaro è cresciuto in tutto, nel tenere palla, nell’attaccare la profondità. Come gli altri ha fatto dei miglioramenti veramente importanti e deve continuare su questa strada perché calcolando anche la giovane età ha un grande avvenire davanti a lui". Parole di mister Conte in una recente conferenza stampa, a sottolineare la crescita di un calciatore che ha messo in campo un bel po' di carattere. Tra le tante partite simbolo di questa stagione troviamo quella con il Torino, dove l'argentino ha messo a segno un gol pesantissimo allo scadere. Mai mollare, ma soprattutto grinta e qualità possono coesistere in unico giocatore.