Bellinazzo: "Azionariato popolare? E' il momento di far partecipare i tifosi, ma serve una normativa"
Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, ha parlato a Radio Rai. Queste le sue parole, a partire dalle grandi perdite dei club italiani: "Da un certo punto di vista il peggio è alle spalle ma ci sono problematiche a livello strutturale per le big di tutta Europa che persistono. Quando sono venute meno alcuni incrementi e ricavi i conti sono esplosi. Le top hanno perso quasi un miliardo e quattrocento milioni".
Cose si può cambiare la rotta?
"La prima misura molte società l'hanno già adottata, riducendo i monte ingaggi. Questo darà sollievo ai conti e adesso si dovrà riaprire tutti gli stadi. La politica deve riconoscere che lo sport non è solo un passatempo, è un'industria e un elemento fondamentale. Devono essere messi nelle condizioni di poter funzionare".
La Superlega sarebbe una soluzione?
"Sarebbe una delle soluzioni possibili, certamente la più immediata. Ma non il modello che era stato presentato, ne servirebbe uno con più meritocrazia".
Stipendi e commissioni elevatissime, come può intervenire lo Stato?
"Il mondo del calcio deve mostrarsi più responsabile e la FIFA deve intervenire nel sistema delle commissioni. Ci sono stati scambi di calciatori per 41 miliardi negli ultimi anno, le società che hanno formato i giocatori hanno preso 600 milioni mentre gli agenti ben 3 miliardi. Questo non va bene".
L'azionariato popolare può essere un modello per il calcio?
"Credo che sia arrivato il momento di far partecipare i tifosi, ma serve una normativa che per il momento non abbiamo. Al Bayern Monaco funziona, servono però leggi precise e deve cambiare la mentalità, altrimenti vedremo una Serie A sempre più straniera, perdendo il valore fondamentale che è il legame con il territorio e con la passione dei tifosi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati