Basta un poco di Inter e l'Udinese va giù: otto minuti di fuoco per il sorpasso alla Juve. Ecco l'urlo degli "AutoBot" nerazzurri
Una schiaccante prova di forza e una vittoria da film. L'Inter che perdeva punti contro Sassuolo e Bologna non esiste più, e lo certifica a sei giorni dal roboante trionfo sul Napoli ed a meno di 72 ore dalla sfida decisiva per il primo posto nel girone di Champions League contro la Real Sociedad. Nella sfida contro l'Udinese, non c'è stato un singolo e concreto momento di difficoltà dei nerazzurri di Simone Inzaghi, che si travestono da... Autobot e travolgono i rivali. E d'altronde non c'era serata migliore per farlo, dopo aver indossato il logo dei Transformers per promuovere il film in arrivo nel catalogo del main sponsor Paramount+.
Lautaro è Optimus Prime, l'uomo che chiude i giochi di una sfida già ampiamente indirizzata affossando definitivamente i "Decepticon" bianconeri, ma è tutta la squadra a girare. Dal rientrante Bastoni fino a Bisseck, che spinge come un esterno offensivo pur essendo il braccetto destro nei tre difensori: è Darmian a coprirlo, concedendogli costantemente la corsia. I nerazzurri spingono a spron battuto, ma non passano fino al 36': Lautaro si procura il rigore, Calha va sul dischetto e trasforma. Da qui in poi la gara si stappa, per un'Inter che fa copia e incolla del match vinto (3-0) dalla Real Sociedad sul Villarreal in Spagna con otto minuti di fuoco: Dimarco (41') e Thuram (44') raddoppiano finalizzando altrettanti azioni corali ed è, di fatto, finita qui.
Inzaghi gestisce i suoi col bilancino, inserisce Arnautovic e Cuadrado e fa rifiatare qualche uomo (Calha, Mkhitaryan, Dimarco e Thuram). L'Inter non rischia pressochè nulla, escludendo la rete annullata a Lucca, poi cala il poker. Lautaro è un fulmine, perchè si costruisce il gol (dopo aver sprecato al 46'pt) un istante dopo aver perso palla: la ruba al difensore, s'invola e calcia con rara potenza trafiggendo Silvestri. E sono 14 in Serie A per l'argentino, che vola a 28 reti nell'anno solare come solo Milito (2011/12) e Vieri (2000/01). Nasce così il 4-0 di San Siro, con l'Udinese annichilita da un'Inter che dà una sensazione di onnipotenza sul campo.
Quando un debuttante in Serie A gioca come ha fatto Bisseck, vuol dire che la squadra ha tranquillità e fiducia assolute. Nasce così il controsorpasso sulla Juventus, che torna a -2 davanti a un Milan che scivola a nove punti. Ora testa alla Champions, con una prima indicazione: Frattesi non ha giocato e Barella è rimasto in campo novanta minuti. Possibile staffetta "al contrario" tra i due, con l'ex Sassuolo in campo coi txuri-urdin. Per il resto, sarà undici di gala per evitare un sorteggio di fuoco agli ottavi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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