Acerbi e quell'inspiegabile forfait: c'è aria di ritiro? La ricostruzione e la delusione del ct

La rinuncia di Francesco Acerbi alla Nazionale, comunicata stamattina con uno scarno SMS a Luciano Spalletti e ribadita dopo la conversazione telefonica tra i due, ha scosso tutto l'ambiente-Italia. Dopo aver escluso categoricamente la chiamata del centrale nerazzurro, il ct era tornato sui suoi passi: sfidare la Norvegia di Haaland imponeva la presenza dell'ex Lazio, che ha fermato due volte il centravanti del Manchester City. A maggior ragione in un'Italia senza Buongiorno e Calafiori, che dunque dovrà cambiare qualcosa in difesa. Ora la Nazionale si trova in emergenza, perché Acerbi non sarà sostituito e rimangono sei opzioni: Bastoni, Coppola, Gabbia, Gatti, Ranieri più Di Lorenzo adattato. Ma cosa c'è dietro alla scelta del 37enne?

Acerbi e il no alla Nazionale: c'è aria di ritiro?

Si aspetta la versione di Acerbi, che potrebbe essersi chiamato fuori per qualche recriminazione nei confronti del ct o per la delusione dopo la sconfitta di Monaco di Baviera, ma non solo. Serpeggia anche il timore che la sconcertante prestazione sua e di tutta la squadra sia anche un'autentica last dance per il perno della difesa a tre di Simone Inzaghi che, soprattutto qualora il suo mentore dovesse lasciare i nerazzurri, potrebbe anche valutare un ritiro dal calcio giocato. Disarmante la sua differenza di velocità rispetto a Dembelé, così come l'incapacità di leggere i movimenti del papabile Pallone d'Oro. 

Acerbi out, le parole di Spalletti

 "E' assente per una questione fisica? No, ha ripensato ciò che è successo attorno a lui. Io lo avevo convocato per quanto fatto vedere in questo periodo. Più sorpreso o deluso? "Io non posso permettermi nessuna depressione. Si va fiduciosi a fare altre cose, altre scelte. Sapendo di avere a che fare con calciatori anche più forti". Così Luciano Spalletti, con una nota polemica, ha risposto alle domande sul difensore nerazzurro.