Tutto quello che serve

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venerdì 24 febbraio 2023, 22:24Editoriale
di Lapo De Carlo

La vittoria dell'Inter sul Porto è stata molto complicata, certamente entusiasmante per il modo in cui è arrivata e carica di una fiducia disponibile fino al giorno in cui l'Inter se la giocherà in Portogallo.

La sfida vinta con i campioni portoghesi ci dice diverse cose.

La prima è la conferma che l'Inter è una squadra forte, competitiva, che se la può giocare davvero con chiunque, ha giocatori di livello internazionale qualità anche molto diverse rispetto al panorama delle squadre europee, soluzioni valide anche della panchina, ora che sono tornati pure Brozovic e Lukaku.

l'Inter però ha anche delle fragilità messe a nudo proprio contro una squadra tecnicamente forte e persino più valida nel palleggio. Nei 90 minuti la squadra di Inzaghi ha avuto sei palle gol di cui due clamorose.

A volte si è trattato di circostanze sfortunate, come quando Diogo Costa ha parato di istinto un colpo di testa di Bastoni destinato in rete o quando Lukaku ha servito un diagonale per l'accorrente Lautaro, arrivato con mezzo centesimo di ritardo. In altre si è trattato di imprecisione ma fa piacere vedere come la squadra di Inzaghi abbia più soluzioni per rendersi pericolosa.
Tecnicamente dispiace invece che, per tutta la partita, i cross siano stati scadenti, nessuno mai sul secondo palo e tutti alla portata del portiere o a mezza altezza e dunque inefficaci.Non a caso quando è arrivato un cross preciso Lukaku ha segnato.

Un paradosso viene dalla difesa perché Acerbi, Bastoni e Skriniar, individualmente hanno dato la sensazione di funzionare ma collettivamente hanno sofferto e il Porto ha avuto due clamorose palle gol. 

La discussione tra Onana e Dzeko rivela invece un particolare tecnico interessante, perché il bosniaco  chiedeva di evitare certi passaggi ai difensori che possono andare in difficoltà e di pensare più a servire giocatori eventualmente liberi.
Al di là dello scontro verbale quella discussione era nata a seguito di una sbavatura difensiva, dopo che Bastoni, servito proprio dal portiere, aveva perso il pallone, per fortuna fallosamente e rischiato di subire un gol per un predisposizione tattica suicida. Le partenze dal basso devono essere fatte quando si è superiori tecnicamente, altrimenti i rischi, con squadre come il Porto, sono altissimi.

Sergio Conceicao ha formato una squadra che si appiccica agli avversari in ogni zona del campo, se qualcuno davvero crede che al ritorno la sua squadra si esporrà per cercare il gol, presumendo che l'Inter possa approfittarne con degli spazi probabilmente non ha mai visto una gara del Porto in casa, specie in campo internazionale. Sarà un'altra partita in cui potrà accadere di tutto ma con la differenza che mentre loro fanno la stessa partita collosa e tecnicamente snervante, l'Inter in trasferta ha un rendimento nettamente più basso. Troppe sconfitte, troppe brutte partite per non avere dei dubbi.

Le vittorie contro l'Atalanta a Bergamo e il pareggio al Nou Camp sono i due fari che danno fiducia. Le uniche due trasferte giocate ad alto livello questa stagione.

Impressiona la partita di Calhanoglu, forse la migliore di sempre da quando è all'Inter, anche per l'importanza della partita e fa particolarmente piacere il gol di Lukaku il cui rendimento è stato giudicato con un eccesso di severità, senza tenere mai conto delle condizioni in cui giocava. Legittimo essere ancora distaccati dopo il suo ritorno, per come se ne è andato, ma calcisticamente lui ha giocato delle buone partite e delle gare decisamente più scadenti. Eppure il giudizio sembrava invariato, come se giocasse la stessa partita. Il gol è molto importante ma lo è altrettanto il rendimento e lui, pur al 60-70 per cento tra gennaio e febbraio, in almeno tre occasioni si era già dimostrato molto importante per la manovra dell'Inter e la pericolosità in avanti. 

Ora arriva Bologna e la squadra sarà inevitabilmente scarica mentalmente, ragione per la quale ci si augura che almeno questa volta Inzaghi schieri Asllani. Nota di merito infine anche per Brozovic e Gosens, entrati in partita nel modo migliore, dimostrando che ora Inzaghi ha tutte le armi a disposizione, sperando che basti.

Amala