Tante sconfitte gravi, ma quella con la Juve non è una di queste: scandaloso l'errore di Chiffi
Sia chiaro una volta per tutte che perdere esattamente un terzo delle partite di Campionato, 9 su 27, è tremendo. Il dato però è talmente abnorme che solo chi di calcio capisce nulla se la può cavare individuando nel già fragile tecnico Simone Inzaghi l’unico colpevole. E’ ovvio che, in misura graduale, sono responsabili anche la squadra per prima e poi la Società. Se poi aggiungiamo le partite nelle Coppe, che per l’Inter restano ancora un’isola felice, le sconfitte diventano 11 in 38 gare, perché vanno aggiunte le due, comunque accettabili, in Champions League con il Bayern Monaco. L’ultima sconfitta, a San Siro con la Juventus, non può però finire nel calderone e fare mucchio con tutte le altre, perché se è vero che l’Inter ha creato troppo poco per vincere è altrettanto vero che senza lo scandaloso errore dell’arbitro Chiffi e dei suoi colleghi al VAR, l’Inter questo il Derby d’Italia certamente non l’avrebbe perso. Al di là del 70% del possesso palla nerazzurro, ancora una volta suffragato solo da un paio di misere conclusioni in porta, Onana non ha fatto alcuna parata. E il gol di Kostic doveva essere annullato per un triplice fallo di mano del duo Rabiot-Vlahovic. Passi per il secondo, dove il pallone va a rimbalzare sul braccio del centravanti bianconero, ma aver ignorato il primo ed il terzo resta assurdo. Ed è la dimostrazione che sui falli di mano il VAR è del tutto inutile, se siamo qui a raccontarci che né Rabiot né Vlahovic abbiano toccato la palla con le braccia e che ci sia luce tra le stesse braccia e il pallone, perché l’unica luce che dovrebbe accendersi è nel cervello di chi è chiamato a decidere.
Quattro minuti per inventarsi chissà che sul tocco di braccio di Rabiot, dove è ben visibile che anche le strisce bianconere della sua maglia si spostano dopo l’impatto con il pallone, mentre l’ultimo fallo di mano con cui Vlahovic controlla e si aggiusta il pallone è stato volutamente ignorato per concentrarsi solo su Rabiot. Non credo che quest’anno l’Inter possa lamentarsi degli arbitri e io non l’ho mai fatto, tranne in due casi, molto oggettivi, per dirla con Allegri. Il primo a Monza, quando l’arbitro Sacchi fischiò chissà cosa in anticipo cancellando il gol di Acerbi che avrebbe messo sul 3-1 per i nerazzurri una partita finita invece 2-2 e in questo specifico caso con i bianconeri.
Poi tutti i problemi dell’Inter restano: le troppe sconfitte, la facilità a subire gol, l’immobilismo sul diagonale di Kostic di Onana, che però aveva appena miracoleggiato con il Porto regalando all’Inter la qualificazione ai quarti di Champions League, il palo della luce Dumfries ad impedirgli la visuale, la scarsa vena di Lautaro che è ripiombato nel solito periodo di astinenza da gol e Lukaku, per il quale ormai ci accontentiamo di qualche sponda fingendo di dimenticarci l’attaccante che avevamo qui due anni fa. E ancora: i cambi tardivi di Simone Inzaghi, il solito nervosismo di Barella e la sciocchezza di D’’Ambrosio, che si è fatto cacciare a partita finita per una rissa con Paredes scarnificando ancora di più la rosa dell’Inter che ad aprile sarà in campo ogni tre giorni.
L’elenco delle colpe, come vedete, è lungo ma delle due l’una: o con la Juve si è perso per un chiaro ed evidente errore di arbitro e VAR, come dicono tutti gli interisti, furibondi pure con la Società che non alza la voce, a parte il solito bistrattato Simone Inzaghi, o si è perso, come tutte le altre volte, perché l’avversario è stato più bravo, ma non è certo questo il caso.
Inter-Juve doveva chiudersi con un pareggio 0-0, perché entrambe hanno fatto pochissimo, ma invece è finita col regalone ai bianconeri.
Siccome dei tre Inter-Juve tra Campionato e Coppa Italia, questo era l’unico scontro senza il Trofeo in palio, aggiungo pure che era quello a cui tenevo meno, ma adesso mi aspetto, in circostanza analoga, un trattamento esagerato a favore e con il medesimo avversario nelle due semifinali di Coppa Italia.
Lo dico? No, lo scrivo proprio!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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