Quello che rappresenta davvero Marotta

Quello che rappresenta davvero Marotta
giovedì 7 marzo 2024, 22:55Editoriale
di Lapo De Carlo

Dopo la partita meno brillante della stagione con il Genoa, la classifica è divenuta tanto esaltante da proporre quesiti solo sulla giornata in cui festeggerà la seconda stella. In un solo mese la Juventus ha talmente rallentato da prendere un distacco di 13 punti in sei partite.
L’euforia in un amen è diventata presa d’atto ed euforia perpetua. Inzaghi sta trovando settimanalmente una celebrazione che si riflette anche nella sua comunicazione mai sopra le righe e la squadra viene omaggiata per il gioco.

Essere tanto forti, dimostrandolo costantemente non è però sufficiente. Non c’è partita (o quasi) nella quale, anche se si vince 4-0, gli avversari di turno si lamentino istericamente, sconfinando impunemente nell’oltraggio. E’ accaduto con il presidente Zangrillo che ha dato a Barella del simulatore che cade come un tarantolato. La settimana prima Percassi, dopo i 4 gol presi dalla sua Atalanta, ha giustificato la sconfitta con “errori gravissimi” che per lui avrebbero condizionato la gara.
L’Inter questa stagione ha subito degli errori arbitrali come quella su Dimarco Atalanta-Inter o delle valutazioni che nel dubbio l’hanno penalizzata, come Sommer contro la Fiorentina. Nella sfida con il Genoa le ammonizioni a Dumfries e Lautaro ad esempio sono state infondate e nel caso dell’olandese penalizzanti.
Nel girone d’andata non si contano le partite nelle quali c’è stata una generale insoddisfazione verso l’operato dell’arbitro di turno, per una condotta che anche se non era decisiva lasciava parecchie perplessità. L’Inter vincendo non suscita però clamore per presunti torti o decisione ambigue, perché vince le  partite.



Ribaltiamo però la questione e andiamo nella direzione cospirativa su cui punta certa stampa, “il dossier si ingrossa” e altri fantastici titoli del multiverso.
Ponendo il caso che questa stagione l’Inter abbia ricevuto più decisioni vantaggiose e che, come sostiene l’informazione di parte oltre a una fetta dei tifosi avversari, sia “aiutata” e che “non ne avrebbe bisogno perché è già forte così”, significa che allora la politica nel calcio conta in modo decisivo e Marotta è praticamente il decisore dei piani alti, perché è questo che sostiene convintamente una parte di stampa con la patente di obiettiva.  
Certi titoli in prima pagina infiammano menti deboli ma creano un danno nella polarizzazione sempre più estrema.

Per anni i tifosi dell’Inter sono stati ridicolizzati per un eccesso di vittimismo.
Si lamentavano del potere politico della Juventus e gli veniva rinfacciato che quell’influenza era solo nelle loro teste. Calciopoli e non solo, hanno emancipato quel retro pensiero e oggi la stessa identica dinamica viene messa in circolazione verso l’Inter.
Le stesse persone che guardavano dall’alto al basso e sostenevano che quelli fossero deliri da frustrazione, oggi sono dall’altra parte e hanno lo stesso atteggiamento che biasimavano con sufficienza. Può darsi che sia solo il gioco delle parti. Può essere.

Al di là dell’incoerenza il vero dato, è che la presenza di qualcuno che sappia come destreggiarsi nella politica del calcio è fondamentale. Come lo è stato Galliani, con dietro Berlusconi o i dirigenti bianconeri nel tempo, con la famiglia Agnelli alle spalle.
Marotta è solo e non si capisce come potrebbe avere tutto quel potere. Se fosse comunque vero vuol dire che per anni gli scudetti sono stati condizionati proprio dal peso politico, anche a favore di squadre che “non ne avevano bisogno”.


Chi, come noi, ha visto tutte le partite dell’Inter e ne ha seguito l’andamento ci ride su ma molti interisti sono infastiditi dal fango che viene quotidianamente gettato ma la logica che determina questo gioco al massacro mediatico, è perversa e reca danno anche a chi la produce, additando l’Inter come un mediocre tribuno che cerca consenso davanti ad una folla urlante.