Primavera nerazzurra? Magari...

Primavera nerazzurra? Magari...TUTTOmercatoWEB.com
martedì 22 marzo 2022, 08:48Editoriale
di Gian Luca Rossi

E’ arrivata la primavera e per come è messa l’Inter ci vuole molta fede per immaginarla nerazzurra. Dopo gli ultimi risultati, 7 punti in 7 partite in campionato, media da centro-classifica, bisogna prendere atto di una realtà terribilmente vera e sperare in una miracolosa ripartenza.
Come l’Inter si sia persa per strada dall’inizio del 2022 resta un mistero di cui personalmente non verrò mai a capo, diversamente da quelli che hanno già capito tutto da tempo e individuato singoli colpevoli, a cominciare dall’allenatore, per proseguire col portiere e così via.


In realtà, per come vedo io il calcio, quando si vince si vince tutti e quando si perde è lo stesso al contrario, quindi società, allenatore e giocatori sono tutti responsabili, nel bene e nel male: tutti insieme appassionatamente in un caso e tutti insieme negativamente nell’altro. Ripetersi che Inzaghi non è Conte o che Dzeko non è Lukaku ha stancato. Si sapeva dall’estate che l’Inter si era indebolita, lo sapeva Conte per primo, ma attenzione: se è vero che in estate l’Inter non era obbligata a vincere lo Scudetto, a Natale per me lo era comunque diventata, proprio per quello che aveva dimostrato. Quindi non utilizzerò mai l’alibi per cui al via non si era obbligati a vincere se non arrivasse lo Scudetto in extremis. Se l’Inter non prende la seconda Stella, è grave, altro che storie. Però resto chiuso nella mia folle solitudine di pensare ancora positivo e di arrendermi solo davanti alla matematica.


Ora c’è la sosta, che di solito è deleteria. Lautaro ha il Covid e non partirà per il Sudamerica, a differenza di Correa, Vidal e Sanchez, ma non provo sollievo: dal Covid non sai mai quando e come ti riprendi e gli esempi di calciatori che ci hanno messo settimane, se non mesi, per tornare in forma non mancano.
Per una volta però voglio credere che questa sosta sia più salutare per l’Inter che per i nostri competitors, ai quali ora si è aggiunta anche la Juventus, alla quale si farà visita alla ripresa del campionato domenica 3 aprile alle ore 20.45.
Purtroppo tutti corrono e l’Inter cammina. Per alcuni senza Brovozic, certamente importantissimo, pare che qui non si possa più giocare a calcio.

La dipendenza assoluta da Brozovic è un altro alibi che respingo: l’anno scorso le partite si vincevano anche senza il ‘cervello’ croato, quest’anno no, ma è solo un’altra colpa. Questa tutta del tecnico.
Simone Inzaghi pareva essersi adattato molto bene al dopo-Conte e al suo dopo-Lazio, senza risentire di alcuna pressione. Ora invece serpeggia il dubbio che nel girone di andata, culminato col titolo di Campione d’Inverno, il nostro allenatore abbia solo sfruttato il grandissimo lavoro, soprattutto atletico, di Antonio Conte e che non sia in grado di gestire l’alta pressione, con l’inevitabile alzata dell’asticella delle aspettative.
Come sempre si esagera da una parte e dall’altra, come a novembre, quando alcuni cialtroni, forse perché prima privi di Tv, elettrodomestico diffusissimo nelle case degli italiani da decenni, ciacolavano sull’Inter più bella di sempre. In realtà chi conosce il calcio sapeva bene che ci sarebbe stato un calo, inevitabile in una stagione lunga otto mesi. Nessuno però si aspettava un’inchiodata del genere. Ora lo Scudetto lo può perdere solo il Milan, mentre l’Inter deve solo vincere più gare possibili in calendario e potrebbe non bastare, perché in lizza c’è pure il Napoli e adesso anche la Juve. E soprattutto piantiamola di guardare alla gara di Bologna da recuperare come fosse già stata recuperata con tre punti in tasca, perché l’Inter dei 7 punti su 21 delle ultime giornate, a Bologna non è proprio detto che vinca.

Insomma, i brutti pensieri sono legittimi e chi ne ha più ne metta, a meno di non vedere finalmente una nuova primavera nerazzurra.
Io, anche se farà sorridere, nello Scudetto ci credo ancora.