Perché l’Inter? Perché è l’Inter (ma qualcosa è cambiato…)

Perché l’Inter? Perché è l’Inter (ma qualcosa è cambiato…)TUTTOmercatoWEB.com
sabato 29 gennaio 2022, 20:02Editoriale
di Fabrizio Biasin

Eccoci qui. Vi ricordate sette giorni fa? Eravamo da queste parti a ciarlare di polemiche e polemichette, chiacchiere e fastidi, cose che mancavano e problemi da risolvere “perché sì, è vero, siam primi, ma è un attimo che te lo mettono inderposto!”. C’era l’ansia da “rincorsa degli altri”, se vogliamo persino legittima.
Ebbene, è successo quel che sapete. Inutile far finta di niente, inutile dire boiate come “io lo sapevo! Lo dissi a mio cugggino a settembre che arrivava Gosens!”, la verità è che nessuno poteva immaginare siffatto colpaccio, neppure nei suoi sogni più arrapanti.
L’Inter del “questi non pagano gli stipendi” e del ridimensionamento generale si è accaparrato uno dei mancini più forti del globo e ci è riuscita perché “l’Inter è l’Inter”. Così sentenziò il procuratore del tedesco e noialtri siamo d’accordo con lui.
Insieme al carrarmato Robin arriva pure Caicedo che mai sarà Lukaku, per carità, ma neppure gli si chiede di esserlo. Arriva a completare il reparto là davanti, conosce l’allenatore e speriamo che ritrovi i colpi letali dei tempi laziali. 


Tutto questo per dire cosa? Semplice. Nessuno sa quel che accadrà d’ora in avanti: forse l’Inter porterà a casa il tricolore numero 20, forse non ci riuscirà. Forse con un miracolo passerà il turno in Champions pur senza Barella, probabilmente non ci riuscirà. Forse arriverà in fondo alla Coppa Italia, magari invece verrà punita dall’ex Mourinho. Forse di qua, forse di là. A prescindere da tutto, però, una cosa si può già dire: la società, pur con tutti i suoi limiti, ha fatto quello che andava fatto per non avere alcun rimpianto. Non è poco.
E, oh, ha già preso un nuovo portiere per il futuro. E ha in qualche modo opzionato una bella promessa per il centrocampo (solo opzionato, per carità). E stiamo parlando di Onana e Frattesi.
Sia chiaro, questo non significa che siam tornati alle vacche grasse e, potete starne certi, a fine agosto, quando terminerà il mercato estivo, nessun “meno” comparirà davanti al bilancio entrate/uscite, ma significa anche che là dentro, in Viale della Liberazione, sono sul pezzo. Si palesa il problema? Proviamo a risolverlo il prima possibile. Altrove buttano sul piatto cifre mostruose per giocatori altrettanto mostruosi (in senso buono)? Si ribatte con colpi strategici e il più possibile funzionali. 
Ecco, la nuova Inter non impressiona solo perché da un paio di stagioni vince e da qualche mese gioca pure un gran calcio, ma ci riesce perché è riuscita trasformare se stessa laddove, negli anni, ha sempre fatto più fatica: nel campo dell’organizzazione e delle idee. E forse quelle (le vittorie) sono diretta conseguenza di quell’altra (l’organizzazione). E voi direte “Urca, che ottimismo, che sviolinata, che leccaculismo smisurato, che salamelecchi”. 
E può darsi che abbiate ragione, ma anche che non possiate contraddirmi. I soldi, nel calcio, sono importantissimi, saperli spendere lo è molto di più.
Settimana prossima c’è il derby, stringiamoci forte.
(Ps. In questo pezzo non è stata mai scritta volutamente la parola “Vlahovic” e il motivo è presto detto: il qui presente pensava al colpaccio estivo, in un angolo della sua mente ci credeva e ora rosichicchia un po’. Pazienza, quello lì, il serbo, è davvero un’iradiddio, ma per l’anno prossimo, là davanti, i nerazzurri hanno altri colpi in serbo… Non nel senso di Serbia, sia chiaro).