Non è tattica, non è rosa: il problema che Inzaghi deve risolvere è…
Già si parla di un cambio tattico, del provare il 3-4-1-2 con Calhanoglu dietro le punte, dimenticandosi che da trequartista Calhanoglu al Milan non si è praticamente mai avvicinato alla solidità di gioco che sta mostrando in tutta la stagione all’Inter, magari segnando di più ma essendo continuamente incostante.
E si parla anche di rimpasto sostanzioso nella formazione titolare, bollando come inadatto Lautaro, pur in crisi ma che tanto aveva segnato fino a due mesi fa, o dicendo che Perisic sia troppo stanco nonostante fino a due partite fa fosse uno dei 5 migliori giocatori del campionato, o ritenendo De Vrij panchinabile semplicemente per una normalizzazione del rendimento.
Né tattico, né tecnico, e se l’Inter volesse crearsi un problema dove non ci sono non farebbe altro che regalare un vantaggio all’avversario.
E’ solo mentale il problema di Simone Inzaghi: il pareggio a Genova è il primo vero risultato negativo, perché i punti persi contro Milan e Napoli erano fisiologici, come in parte lo stop con il Sassuolo, seppur in coda a una partita non certo fortunata. Contro il Genoa invece non ci potevano essere attenuanti, e la prestazione è stata anche la più zoppicante di tutte, perché pur avendo creato più occasioni stavolta l’Inter però non ha imposto il suo gioco nemmeno per metà tempo, come almeno era successo contro Napoli e Sassuolo (per non parlare nel derby).
E’ solo mentale il problema di Simone Inzaghi perché che sarebbe arrivato un periodo no era inevitabile. L’avevo scritto un mese fa: ritenere Napoli e Milan fuori essendo a -4 era assurdo, proprio perché avevano bypassato il loro periodo negativo ed erano comunque rimaste in scia, mentre all’Inter sicuramente stava per arrivare la tempesta in concomitanza con ll calendario più duro.
Adesso effettivamente sono stati lasciati 3 punti di troppo per strada, ma Simone Inzaghi deve risolvere quel blocco psicologico sorto dal nulla dopo il 74’ del derby contro il Milan.
La testa orienta la prestazione, e come Inzaghino era stato bravo a fare credere che recuperare il -7 fosse possibile, così adesso è sulla convinzione che fosse semplicemente una congiuntura che deve lavorare. L’Inter ha giocato il miglior calcio di tutte senza discussione fino a due settimane fa, a prescindere dagli eventi e degli avversari, e lo ha fatto proprio per un’autostima che li faceva pensare alle soluzioni, non ai problemi. La testa ti fa vincere gli scudetti, e Simoncino in verità ha già dimostrato di saper incidere proprio sulla psicologia. Non è detto ci riesca di nuovo, ma ha già provato di esserne capace solo 4 mesi fa, dunque può succedere ancora.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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