Non è il momento di brontolare, è il momento di pretendere

Non è il momento di brontolare, è il momento di pretendere TUTTOmercatoWEB.com
sabato 14 gennaio 2023, 12:47Editoriale
di Fabrizio Biasin

Allora, non si inizia mai un articolo con “allora”, ma non si dovrebbe neppure far fatica contro una squadra di Serie B e invece, succede. Inizia una settimana importante e anche questo lo diciamo sempre, ma questa volta è vero. E quindi Inter-Verona di questa sera. E quindi il derby di mercoledì. 

E ben sappiamo che molti tifosi sono incazzati perché “che schifo con il Parma” e “che pena con Monza” e hanno ragione ma, calma, perché prima di scavarsi la fossa da soli è il caso quantomeno di attendere la dipartita. E, oh, al momento la dipartita non c’è.

L’Inter ha in programma ‘sta finale nel deserto mercoledì e quella vale assai, perché potenzialmente ti permette di aprire la bacheca e, soprattutto, ti permette di farlo a discapito di chi è stato più bravo di te nell’ultimo campionato.

L’Inter è “miracolosamente” in corsa in Coppa Italia e voi direte “sai che soddisfazione”, ma chiedetelo a chi non ce l’ha più quanto fa male uscire dalla coppetta, soprattutto psicologicamente. 

L’Inter è ancora in corsa in Champions e vedremo cosa accadrà nella sfida milanes-portoghese ma, intanto, è uscita a testa altissima da un girone con Barcellona e Bayern Monaco e questo non se lo ricorda quasi più nessuno. 

E poi c’è il campionato e, sì, è vero, serve un miracolo per sperare di dare fastidio a chi sta davanti, ma non è che le inseguitrici della capolista stiano poi così meglio. 

E allora sono tutte rose e fiori? Non scherziamo, i nerazzurri hanno un potenziale importante e ancora decisamente inespresso (o comunque espresso con la costanza di un liceale davanti al libro di fisica) ma, calma, la strada è ancora lunga e le rogne toccano a tutti, anche alle tifoserie meno avvezze all’autocritica. 

Ecco, la critica. Da mesi il mirino “sul campo” è sempre puntato addosso ad Inzaghi e ci mancherebbe altro, è l’allenatore. Ma ora è il caso di pretendere di più da chi in campo ci va, soprattutto ora che il calendario reclama il supporto di tutti, anche quello delle seconde e terze scelte. E allora ok i titolari, ok chi tira la carretta, ok quelli che da quel famoso e disarmante Inter-Roma hanno iniziato a tritare vittorie (nelle ultime nove di campionato sono arrivate sette vittorie, mica male), ma ora serve una mano dai Correa, dai Gosens, serve che i Dumfries tornino in condizione, serve che Lukaku torni a posto fisicamente e psicologicamente (a Monza ha totalmente marcato visita), servono più Darmian e Dimarco, quel genere di giocatori che - forti o non forti, titolari o non titolari - quando scendono in campo sputano i polmoni. 

Serve in definitiva che tutti decidano se questa deve essere la stagione del “ma sì, vediamo cosa si può fare….” o quella dell’esaltazione, della rabbia, dei successi. 

Dispiace per i brontoloni (ah, i brontoloni…) ma non è ancora tempo per tirare giù la serranda.