Nessun passo avanti, nessuno indietro

Nessun passo avanti, nessuno indietroTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 4 agosto 2022, 08:00Editoriale
di Lapo De Carlo



Pochi giorni all’ultima vera amichevole prima del Campionato contro il Villareal, una settimana e mezzo da Lecce-Inter e una situazione inedita da gestire.
Negli anni 80 e 90 si aspettava la Gazzetta dello sport per sognare qualche colpo e leggere la formazione dell’Inter e poi quella delle altre, per convincersi che fosse più forte.
Negli anni 2000 la dimensione del sogno si è spostata più sul web, sono aumentate le informazioni riguardo ai giocatori che arrivavano, ma i tifosi nerazzurri hanno continuato a immaginare e sperare nel colpo.
Da dieci anni in qua non c’è giocatore, nemmeno in prima categoria, di cui non ci sia un montaggio video che ne esalta le qualità.
I tifosi dell’Inter hanno comunque sempre vissuto il calciomercato da protagonisti, non necessariamente spendendo ma sapendo che l’idea di base era rinforzarsi.

Le poche occasioni nelle quali il club ha ceduto un big, ha comunque tenuto la squadra competitiva.
Da due stagioni in qua però la situazione è diversa. Marotta riesce a mantenere la squadra ad alti livelli, meritando la fiducia che chiede ai tifosi, quando li invita a restare calmi di fronte alle prospettive di eventuali cessioni.
Il problema è che senz’altro i tifosi si fidano dell’amministratore delegato ma, volendo bene all’Inter non si riesce esattamente a fischiettare mentre si resta in uno stato di precarietà sul fronte cessioni.



Il ritorno di Lukaku, con una modalità senza precedenti e il resto degli affari conclusi, hanno dato la netta sensazione di una visione chiara del progetto da parte della società. Da inizio luglio si è sovrapposta la necessità delle cessioni obbligatorie e la prospettiva si è fatta meno affascinante.
Per liberarsi di Vidal, che pure manifestava da tempo di voler andare al Flamengo abbiamo aspettato due mesi, mentre Sanchez, nonostante la certezza di aver finalmente concluso la sua pratica, è ancora attaccato all’osso, nonostante fosse già pronto il contratto con il Marsiglia, che è comunque in essere.
Pinamonti è un pezzo pregiato ma bisogna ancora attendere,  viene invece voglia di chiedersi perché non si possa puntare su Casadei, considerando che oggi vale 10 o 15 milioni ma tra due anni potrebbe essere un giocatore importante dal valore triplicato. Se si vendono tutti i giovani per il ragionamento del “pochi, maledetti e subito”, si finisce con il perdere inutilmente un patrimonio creato dalla stessa Inter.
Il tema attuale, ogni volta che si parla delle squadre favorite per il Campionato, è quanto valga la squadra di Inzaghi e in tutte le occasioni la risposta è: “con Skriniar vale tot ma senza di lui…”.

Non ricordo di aver mai visto un campionato in cui due giocatori titolari potavano essere ceduti, fino all’ultimo giorno.
Il fatto più destabilizzante è senz’altro questa proposta virtuale del Chelsea, il quale potrebbe fare una super offerta e portarsi via Skriniar, Dumfries e Casadei. Il tappo sembra essere la prima giornata di Campionato ma se il Chelsea si presentasse con 70 milioni per lo slovacco il 20 agosto ci si chiede se Zhang resisterebbe.
L’altra inquietudine riguarda il main sponsor, toto dalle maglie ufficiali per insolvenza, dunque viene da chiedersi come sia potuto accadere e cosa farà l’Inter.

Se si guardasse solo al campo, mettendosi le mani a mò di paraocchi e non si pensasse ad altro che alla squadra e al gioco del calcio, si potrebbe essere ragionevolmente sereni e con una certa convinzione di poter vincere lo scudetto, oltre a far bella figura in Champions.
Molti sono in vacanza e le inquietudini non sono gradite. Perciò forse è davvero meglio fischiettare, far finta di nulla e presentarsi alla prima di Campionato guardando solo al campo. Magari funziona. Deve funzionare.
Amala