Le smentite di Zhang e l'Inter che perde 100 milioni all'anno (vendendo Lukaku)
Ci possono essere varie posizioni per quel che ha detto l'autorevole International Business Times. Derubricare tutto come una stupidaggine, una voce di corridoio senza fondamento, un semplice errore oppure un abbaglio. Ammettere che forse c'è qualcosa ma che poi tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare - come Arnault con il Milan, ai tempi - perché concludere l'acquisizione di una squadra di calcio è tutt'altro che roba semplice. Credere fermamente che PIF diventi il nuovo proprietario dell'Inter, cercando di farla diventare una sorta di nuovo Manchester City o Paris Saint Germain (con la differenza che i nerazzurri qualche Champions l'hanno vinta) trainando tutto il comparto calcio in Italia. Sbandierare ai quattro venti che le offerte ci sono e che quella araba è solamente una delle mirabolanti scelte che ha Zhang nel suo carniere.
Queste sono le idee possibili in un ordine molto semplice: quello di ottimismo, cosa che i tifosi hanno spesso mentre i giornalisti, altrettanto sovente, hanno il bisogno di trovarsi di fronte i fatti per convincersi. O comunque parlare con qualcuno che possa avere una visione differente dalla torre d'Avorio in cui spesso ci ritroviamo, in un calcio che è troppo autoreferenziale per specchiarsi. Dalla nostra nascita abbiamo iniziato a parlare di Superlega, ma anche degli innumerevoli problemi che l'Inter ha affrontato la scorsa Primavera. Oppure delle cessioni di Hakimi e Lukaku, prendendo anche alcuni insulti perché dovevamo essere i portacolori ufficiali di una versione poi dilaniata dalla verità.
Così, visto che nessuno conferma la questione PIF, forse è meglio andare più a fondo sui conti. L'Inter perde qualcosa come 100 milioni di euro all'anno - questo - pur vendendo Lukaku a cifre scabrose. Vuol dire che i 15 milioni di euro al mese persi, in qualche modo, qualcuno li dovrà pur mettere. Perché la dieta dimagrante del calcio può arrivare, ma fino a un certo punto, per essere competitivi. In questo bisogna fare i complimenti a Inzaghi che, perdendo Hakimi e Lukaku, non ha battuto ciglio e, per ora, è la squadra più bella (e vincente d'Italia). Da togliersi il cappello. Però, ritornando sulla questione, come può una proprietà che continua a rifinanziare bond - che qualcuno dovrà restituire, alla fine - avere un progetto a lungo termine? Suning lo dica: vuole investire oppure galleggiare sperando che, davvero, qualcuno passi con il miliardo di euro per salutare dignitosamente?
Se la risposta è la seconda - e visto che nessuno ripiana i debiti, qualche dubbio può anche venire - meglio andare via all'apice. Quando hai vinto uno Scudetto, forse due. Pur con rischi assurdi nella scorsa estate sei riuscito ad andare avanti, prendendo prestiti e trovando risorse. I complimenti a Suning vanno fatti e sono doverosi. Ma anche capire chi è al timone e cosa voglia fare di fronte a un'altra possibile tempesta è altrettanto lecito.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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