Le 10 cose migliori e peggiori del 2021 interista
A ripensarci oggi l’anno appena trascorso è stato ricco, come raramente è accaduto nella storia nerazzurra.
Una stagione nella quale le difficoltà economiche della proprietà (che oggi sembrerebbe aver risolto), le turbolenze tra area tecnica e dirigenza, il covid, gli addii inaspettati e altre circostanze hanno forgiato la resilienza del club.
Forse l’Inter in tutti questi anni ha vissuto tante vicissitudini da essersi involontariamente preparata ad un’annata tanto complessa. In tutto questo sono emersi valori, uomini e fatti che riassumo così, in ordine cronologico:
1 Il 2-0 netto sulla Juventus il 17 gennaio, una vittoria che sa di passaggio di consegne, con una superiorità netta che va oltre al senso del risultato.
2 Sembra brutto dirlo ma l’infortunio di Vidal che costringe Conte a inserire Eriksen, messo platealmente sul mercato, la necessità di farlo giocare e la vittoria meravigliosa nel derby di Coppa Italia con il suo gol su calcio di punizione, dopo essere stato fatto entrare ancora una volta solo nel finale di partita.
3 Il secondo successo sul Milan, con un netto 3-0, arrivato grazie a Lautaro Martinez e Lukaku che aveva un conto in sospeso con Ibrahimovic e Handanovic che compie tre miracoli in avvio di ripresa.
4 Il sorpasso sul Milan alla 22esima giornata, quando i rossoneri perdono con Lo Spezia e l’Inter batte in casa 3-1 proprio la Lazio di Inzaghi
5 La conquista dello scudetto, i tifosi fuori dallo stadio a festeggiare, in una situazione surreale per via delle restrizioni covid.
6 L’esaltante progressione dell’Inter di Inzaghi e la qualificazione agli ottavi di Champions, fondamentale per il club.
8 I rinnovi di Lautaro e Barella,
9 Il sorpasso a Milan e Napoli, quando un mese prima si era sotto di 7 punti.
10 Il titolo di Campione d’inverno a + 4 sul Milan.
Tra le cose più negative del 2021 ci sono fatti che sono serviti da propellente ad una squadra che è stata motivata ulteriormente e rinforzata da disgrazie reali e apparenti.
1 La crisi di Suning e le brutte voci sul futuro nerazzurro
2 Il caos Superlega, una competizione nella quale Zhang confidava, stimolato da Andrea Agnelli e dalla possibilità di risolvere molti problemi con la quota d’ingresso milionaria
3 La stagione straordinaria vissuta senza i tifosi allo stadio
4 L’addio di Hakimi
5 Gli attimi di terrore per Christian Eriksen il 13 giugno quando ha avuto un malore in campo, con il lieto fine di una vita salvata.
6 I saluti frettolosi di Antonio Conte che prima della fine del contratto ha lasciato l’Inter, giustificato da uno smantellamento che in realtà non è mai avvenuto.
Grottesco che l’Inter, per contratto, abbia dovuto persino riconoscergli più di 7 milioni.
7 L’addio di Lukaku, avvenuto inaspettatamente e con una modalità desolante, priva di quegli elementi che lo avevano reso popolare. Era tutto parte di un pacchetto preconfezionato, di un uomo che ha giocato con la passione dei tifosi, con un legame che si vendeva come sincero e che invece era solo ipocrita. A confermare questa sensazione la brutta letterina rivolta ai tifosi, parecchio tempo dopo il suo addio, priva di empatia e integrata dall’informazione che il Chelsea era la sua squadra del cuore.
Una comunicazione disastrosa.
8 La brutta estate in cui piovevano solo notizie orrende e non si capiva cosa sarebbe successo, con i tifosi a reclamare l’impegno della società sotto la sede.
9 La doppia sfida con il Real Madrid con la quale l’Inter non riesce ad avere fortuna
10 Il sorteggio che prima ha assegnato l’Ajax e poi è stato rifatto per manifesta incapacità della UEFA, consegnando all’Inter l’avversario peggiore: il Liverpool.
Ci sono anche tante altre piccole cose in questo anno ricco di episodi romanzeschi e momenti esaltanti, così come alcuni avvenimenti più foschi.
Da questo 2021 l’Inter è letteralmente risorta cambiando pelle e carattere. Oggi non è più l’Inter trascinata da un eroe ma solo l’Inter che vince grazie a sé stessa, al gruppo e alla tanto attesa mentalità vincente che per anni sembrava essere data in prestito dall’allenatore di turno, ora invece è interpretata dalla dirigenza e la squadra, nessuno escluso.
Buon 2022!
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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