La mossa di Marotta: Dybala, quanto c’è di vero
La mossa di Marotta come quella del giaguaro in ambito mercato tende a innervosire i competitors per la preda, senza esporsi, fino a costringerli a un passo che altrimenti non avrebbero fatto. Come a gennaio 2020, ricordate? Il mondo ancora non era esploso, si potevano in serenità o quasi investire 45 milioni al mercato di gennaio, e la mezza stagione travolgente di Kulusevski fu sufficiente per vedere ingarellarsi Inter e Juventus, Marotta e Paratici nemiciamici. Ai primi di gennaio Marotta fece la mossa sullo svedese, Paratici scattò accecato dall’esasperazione di non perdere una sfida diretta con il vecchio mentore, andò su Kulusevski preferendolo ad Haaland (mamma mia come sarebbe stata differente la storia), e Marotta andò a dama perché non solo non gli interessava arrivare alle cifre offerte dalla Juve, non solo perché Kulusevski gli interessava fino a un certo punto, ma anche perché sventò il pericolo Haaland e li costrinse a fare una scelta vincolante, sanguinosa e sbagliata. E poi, portò comunque a segno Eriksen: che al di là di come sia finita la stagione, dopo fu fondamentale nel girone di ritorno inarrestabile del Conte scudettato.
E adesso Marotta ci riprova, per quale sia effettivamente il fine ultimo non è ancora chiaro né dato sapere.
E ci riprova con Dybala.
A inizio dicembre, quando tutti davano ormai per scontato il rinnovo di Dybala da ufficializzare a ore, avvisai in esclusiva su Tuttomercatoweb che in verità la situazione non era assolutamente così lineare: che non solo ballassero ancora un paio di milioni tra bonus e stipendio, che non solo la commissione del procuratore fosse ancora argomento spigoloso di discussione, ma che soprattutto in seno alla Juve ci fosse una corrente che spingesse per dirottare il budget di circa 72 milioni totali per Dybala piuttosto in direzione Vlahovic.
E in tutto questo si è inserito Marotta.
Direte: ma come? Con che budget? Quanti soldi?
Non siamo a livello di proposta alternativa, ma piuttosto di azione di disturbo. L’Inter potrebbe offrire a Dybala praticamente lo stesso contratto, facendogli prendere nel monte stipendi il posto che libererà Sanchez, che fino a oggi ha preso poco meno dell’argentino. Aumenterebbe anche leggermente la commissione dell’agente Jorge Antun, il che ha portato ulteriori motivi di frizione tra appunto il procuratore e la società bianconera, proprio per il rialzo richiesto in merito.
Ribadiamo, non si tratta di offerta alternativa con numeri su carta, perché altrimenti sarebbe guerra aperta alla Juventus, e Marotta non si muove mai nel terreno di scontro, tanto più su giocatori sotto contratto con altri e in piena negoziazione.
Si tratta piuttosto di una notifica di interesse e di una disponibilità a venire incontro alle attuali richieste, nel caso si proponga la situazione.
E’ un terreno molto, molto sfumato. Ricordatevi che il calciomercato non è la playstation e nemmeno la frutteria, con la merce esposta sullo scaffale con un prezzo sotto, e chi vuole va e se la compra.
Non è così che funziona: ci sono rapporti, mezzi discorsi, trappole.
In generale, qualora arrivasse l’offerta dell’Inter per Dybala, sarebbe migliorativa rispetto a quella della Juventus. Ma non così sensibilmente, e insomma non certo un rialzo irrinunciabile.
Sembra quasi più un tentativo, parallelo, di disturbo, per poter discretamente eventualmente indurre all’errore.
Come fu per Kulusevski.
Una mossa del giaguaro. Una Marottata.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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