La cosa più sorprendente mostrata da Simone Inzaghi. E Dumfries…
I 60 minuti di dominio assoluto contro il Real Madrid segnando 0 gol ribadivano che l’Inter avesse un problema dalla cintola in su, essendo troppo dipendente dalla precisione di Lautaro (o dai miracoli del Courtois di turno). E allora i 6 gol con il Bologna, nonché il maggior quantitativo di gol segnati dall’Inter negli ultimi 51 anni nelle prime 4 giornate di campionato, dunque smentiscono tutto?
Non proprio, però si cresce partita dopo partita, e certe cose cambiano. Su tutte è cambiata la presenza di Dumfries, dall’inizio: Darmian aveva fatto benino, bisogna essere giusti, ma Dumfries ha dato assist per il primo gol e armato il terzo, praticamente sbloccando con le sue azioni e lavorando ai fianchi il Bologna. Non è un dettaglio, perché quello che avevo fatto notare sulle prime tre giornate di Simone Inzaghi era proprio l’impossibilità di ritrovare ancora i punti di riferimento in fase offensiva: persi Lukaku e Hakimi, l’Inter andava avanti per guizzi; per quanto Dumfries non sia Hakimi, però quel punto di riferimento, forse più selvaggio e meno tecnico, ha fatto scalare una marcia al gioco in attacco dell’Inter.
Eppure non è quella secondo me la notizia più rilevante e positiva dell’Inter, pur andando a incidere sul problema più grosso finora.
La sorpresa più positiva, e più importante, per l’Inter è stata la mentalità e l’approccio alla partita, anzi alle partite, di Simone Inzaghi. Se le critiche ai suoi cambi contro il Real Madrid sono più che fondate, soprattutto sull’aver tolto troppo presto Perisic e Lautaro, però è assolutamente non banale e scontato che l’Inter abbia fatto la partita contro gli spagnoli e con tanta qualità.
E poiché l’Inter è maestra del crearsi problemi da sola, allora è quasi ugualmente importante aver spazzato di prepotenza ogni contraccolpo psicologico contro il Bologna, una squadra un poco più bilanciata rispetto al passato e che arrivava in fiducia, forte del quarto posto a pari merito con i nerazzurri. Quante volte all’Inter si sono fatti prendere dallo sconforto per una beffa simile a quella subita nel finale contro il Madrid; quante volte hanno giocato di sufficienza l’impegno seguente contro una squadra minore, dopo la faticaccia contro una grande.
Aver vinto, averlo fatto così largamente e con questa determinazione, ha confermato la mentalità giusta già messa in mostra da Simone Inzaghi contro le merengues. E alla fine quella è la cosa più importante di base che ti aiuta a risolvere i problemi più specifici, foss’anche ti venissero a mancare di colpo Lukaku e Hakimi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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