Juve Regina del Mercato? All'Inter il Trono-Scudetto
Non c’è che dire. Nel giochino che due volte l’anno, ad ogni sessione di mercato, assegna il voto alla Regina del Mercato, il più alto per quello appena concluso va alla Juventus, che si è portata a casa Gatti per il prossimo anno, Zakaria e Vlahovic per questa stagione. E Vlahovic, a detta degli addetti ai lavori, quanto a cifre è già un Top, candidato a diventare nei prossimi anni uno dei più forti e prolifici attaccanti del mondo. Ma la Juve è stata brillante anche nelle uscite, togliendosi di torno, perché questa è parsa la sensazione, Kulusevski, Bentancur ma soprattutto Ramsey, già detentore in pectore del poco ambito Premio Joao Mario, per quelli che non riesci a spostare manco con le bombe. Dato il giusto merito alla Juventus, unico top club italiano a conduzione nostrana, il solo a potersi permettere due aumenti di capitale a stretto giro di posta di oltre 700 milioni di euro, veniamo all’Inter. Perché lascio volentieri alla Juventus il titolo di Regina del Mercato e punto decisamente a restare inchiodato sul Trono Scudetto.
Anche l’Inter ha fatto mercato: anzi, per quelle che erano le sue necessità, si è mossa alla grande, garantendosi in primis uno dei miglior laterali sinistri d’Europa, il tedesco Robin Gosens, che permetterà pure di affrontare con maggior serenità l’eventuale addio di Perisic in scadenza. E poi il paracadute d’attacco Felipe Caicedo, utile subito per recuperare con calma l’infortunato Correa e gestire meglio gli eventuali stop di Sanchez, che ogni volta che va in Nazionale torna malconcio. Ma magari stavolta, visto che fino a mercoledì sarà in Sudamerica, rientrerà a posto.
Mercato perfetto quello dell’Inter, superiore alle mie aspettative per quelle che sono le nostre esigenze contingenti, ossia fino a fine stagione.
Poi da giugno parleremo di Bremer, Ginter, Scamacca, Frattesi e tutto quel che pare a voi, ma questo è un altro film e prima voglio chiudere questo con il lieto fine che immaginate.
Perché va bene il Mercato, però adesso c’è il Derby, il Derby numero 230, 176 di Serie A, dove nel conteggio ne mancano sempre 4, ma non sto a spiegarvi perché.
Per me, milanese cresciuto frequentando fin da studente in Legge lo Studio di Peppino Prisco, questa è da sempre la partita più importante, anche la giocassimo a bocce. So che per la stragrande maggioranza degli interisti, soprattutto non milanesi, l’acerrimo avversario è la Juve, ma per me non è mai stato così: il mio vero avversario resta il Milan e quindi voglio la massima concentrazione nel Derby!
Il bilancio delle gare ufficiali è favorevole all’Inter con 84 vittorie, 68 pareggi e 77 vittorie rossonere. Anche quello limitato al Campionato parla nerazzurro con 67 vittorie, 56 pareggi e 52 vittorie del Milan.
Finiamola una volta per tutte con la panzana che il Derby lo vince chi non è favorito, perché non è più così da anni: limitandoci alle ultime 4 stagioni l’Inter in classifica è sempre arrivata davanti al Milan, totalizzando un distacco complessivo di 37 punti.
Negli ultimi 8 Derby, ci sono 6 vittorie dell’Inter, un pareggio e una sconfitta.
Quindi vediamo di proseguire l’ottima tradizione, in forza del primato in classifica e di una squadra indubbiamente più forte. Loro meritano il massimo rispetto, perché a livello di orgoglio daranno tutto, perché questa è sempre stata una bella sfida sportiva, molto di più di quelle con la Juventus, dove in un modo o nell’altro sono sempre entrati veleni supplementari e a questo proposito anche i cugini rossoneri ne avrebbero da raccontare.
Il mio augurio è che Ibrahimovic sia della partita per il suo 15° derby personale. Quand’era all’Inter ne ha vinti 4 su 5, mentre con il Milan ne ha giocati 9 ma ne ha vinti solo 3, pur segnandoci 8 gol. Insomma non è vero che l’Ibra rossonero nel derby faccia la differenza.
Gli ultimi li ha persi quasi tutti.
Vincere questo ennesimo Derby vorrebbe dire moltissimo non solo per la classifica, ma anche dal punto di vista dell’autostima nostra e altrui.
Loro daranno tutto e anche di più, tocca a noi fare in modo che anche questa volta non basti.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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