Inzaghi League: non era scontato e sul 2027 ha ragione lui. Barella il prossimo a rinnovare: occhio ai bonus

Inzaghi League: non era scontato e sul 2027 ha ragione lui. Barella il prossimo a rinnovare: occhio ai bonusTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 3 aprile 2024, 19:55Editoriale
di Ivan Cardia

L'Inter rientra in campo e azzera l'orologio della sua primavera. Due a zero all'Empoli in scioltezza, come se nulla fosse. E invece non era affatto scontato. I gol di Dimarco e Sanchez ne sono l'emblema: se Thuram e Lautaro, che sulla stagione dell'Inter hanno inciso tantissimo e non va dimenticato, vivono un periodo di calo, ecco che ci pensa qualcun altro. Come se nulla fosse, appunto. E non era scontato perché, anche se ne è uscita nel migliore dei modi, la sosta è stata tutto fuorché il bagno di salute e l'occasione di tirare il respiro, cioè quello che in casa Inter ci si augurava. Dal ko di Madrid in poi, di scosse ne sono arrivate. Tutte assorbite. Come se nulla fosse.

Sui social, e non solo, si fa grande ironia sulla Marotta League. Capita che ci faccia un sorriso sardonico anche il diretto interessato. Pure contro l'Empoli non è mancata qualche polemica: per carità, sulla dinamica del gol di Dimarco si può avere qualche dubbio, ma all'Inter manca una vittoria per mettere nero su bianco le migliori 31 giornate nella storia della Serie A. Ha davvero senso, con una squadra che sta dominando il campionato in lungo e in largo, discutere di altro?

È Inzaghi League, più che altro. Perché riavvolgiamo il nastro. Con un altro allenatore - non facciamo nomi - la potenziale crisi di nervi sarebbe stata dietro l'angolo. Lautaro che esce e sbuffa sarebbe finito sul ring: è successo, non tanto tempo fa. Poi nulla è giusto e nulla è sbagliato, a ognuno la sua capacità di gestire le situazioni, purché si vinca. La forza tranquilla di Simone, però, porta lontana l'Inter senza sbandare. Ha gestito con calma una vicenda delicata come quella di Acerbi, ha persino perso la voce evitando di parlarne. Ha recuperato Sommer e poi mandato in porta Audero, come a dirgli: di te mi fido, stai tranquillo. Ha dato alla sua squadra un gioco che può persino prescindere dai suoi finalizzatori. Come è stato additato nella prima stagione per uno scudetto perso (e che in verità non sarebbe stato scontato) resta oggi il principale protagonista di una cavalcata trionfale. Che, chi lo sa, magari si concluderà proprio nel derby: per i tifosi sarebbe un'apoteosi. Per la società, una conferma: tenersi stretto Inzaghi ha tantissimo senso. Non è scontato, yet again, non è nemmeno impossibile: all'estero ci sono corteggiatori, ma nessuno così irresistibile. E all'Inter, 20 maggio permettendo, ci sono garanzie di stabilità e competitività. Semmai, un tema non secondario: sulla scadenza del nuovo contratto che a fine stagione sarà discusso con i vertici ha ragione lui. 2027 come il resto dell'area sportiva, non 2026 con opzione. Vedremo come andrà, il futuro comunque non pare in bilico.

A proposito. È dietro l'angolo il prossimo rinnovo di contratto, che a meno di sorprese sarà quello di Nicolò Barella, per il quale la tavola è ormai apparecchiata da tempo. Occhio ai bonus: non saranno secondari, il meccanismo contrattuale voluto dall'Inter e accettato dal giocatore, oltre a riconoscere i suoi oggettivi miglioramenti nel rendimento, legherà ulteriori step a obiettivi di squadra e individuali. È una filosofia che, per ora con qualche difficoltà in più, la dirigenza sta provando a impostare anche nella trattativa con Lautaro Martinez, nel qual caso il prolungamento - è la convinzione di tutti - prima o poi arriverà, ma non è ancora maturo. Da decifrare il futuro di Dumfries, che un giorno sembra in rotta e quello dopo in procinto di riapre la porta, in ghiaccio il destino di Acerbi: del "caso" si è detto e scritto pure troppo, quel che è certo è che potrebbe aver cambiato la sua storia con l'Inter.