Inzaghi gioca sempre meglio, ma perché manca il colpo del ko?
Per 70 minuti l’Inter ha dominato la Juventus, esibendo un gioco e una personalità da campioni d’Italia che si sono conquistati i galloni sul campo l’anno prima, e che li stanno onorando al meglio nell’anno con lo scudetto sul petto. Su questo si possono fare solo i complimenti a Simone Inzaghi: partita dopo partita la capacità di gioco e la preparazione dell’approccio sono solo migliorati, e questo considerando che già un mese fa si apparecchiava in campo quella fantastica prestazione contro il Real Madrid. Non sta scritto da nessuna parte che debba essere così: e non solo per l’appagamento fisiologico, ma per i cambi fondamentali nell’XI titolare che sono stati dissezionati già estensivamente.
La mediana Barella-Brozovic-ilterzo produce sempre più calcio, si impadronisce sistematicamente della partita, e Calhanoglu contro la Juventus ha prodotto la sua migliore prestazione: il turco è stato costantemente presente, ovvero quello che gli si rimprovera di più gli manchi, e ha messo qualità quando serviva, su tutte ovviamente la giocata che ha propiziato il gol.
Se l’intesa Dzeko-Lautaro cresce di partita in partita, è ancora più notevole il lavoro di Inzaghino con gli esterni: Perisic continua su quella linea di affidabilità che aveva percorso l’anno scorso nel girone di ritorno - e le parole ‘Perisic’ e ‘continua’ non sono esattamente comuni da vedere nella stessa frase; Darmian è vivo e presente finalmente anche in assenza del suo mentore Conte.
Continuava però, e continua a mancare il colpo del ko, e alla fine della partita non è stato più un dettaglio come era sembrato fino all’86’. Così come non lo sono stati i due cambi che hanno lasciato tutti perplessi: togliere Lautaro negli ultimi 23 minuti di battaglia, e mettere Dumfries in un finale per lui dove non è ancora pronto. Nonostante questo dominio, l’Inter ha permesso alla Juve di rimanere in partita, e deve ringraziare Allegri che per un credo scellerato ha tenuto in panchina Chiesa per 67 minuti. Ma si sapeva che i bianconeri a un certo punto si sarebbero potuti giocare le carte Chiesa e Dybala, e se l’Inter non poteva ovviamente evitare che questo succedesse, però aveva l’obbligo di non accomodarsi sulla’1-0.
Certo, non è detto che la Juve te lo potesse concedere di fare i compiti a casa prima dei cambi minacciosi, ma in verità è proprio quello che è successo: l’Inter ha perdonato troppo nel primo tempo, e si è adeguata nel secondo al ritmo a cui era scesa la Juve. Perché Inzaghi non riesce a dare il colpo del ko?
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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