Il derby totale: l’Inter non era là da quando si girò Giroud. Inzaghi ha fatto...
Quando in conferenza stampa post-Fiorentina ho fatto notare che l’Inter prima in classifica (statisticamente pure se a pari punti ) non ci si trovava da un anno e mezzo, dalla 24 esima giornata nel 2022, dal derby quello di s’è girato Giroud - Simone Inzaghi ha risposto con una punta implicita di fiele, rammentando di ricordare bene tanto quanto successo nei derby l’anno scorso, quanto 2 anni fa. Insomma come a dire: la situazione nella storia è il derby rimasto all’eliminazione del Milan in semifinale Champions, con cui l’Inter ha lavato 20 anni dopo l’onta del derby in Champions.
Sembra davvero fatto apposta, ma è incredibile il segnale del destino, con l’Inter sorretta da questi campioni attorno. Per il punteggio pieno, il miglior attacco, la porta inviolata e Lautaro capocannoniere - sarà un derby pieno di tutto, a cui sarebbe bastato esserci per continuare a essere primo in classifica. Ma l’Inter ci ha messo il carico speciale perché diventi sportivamente un derby con non solo tutto il mondo fuori a guardare, ma che sia la vera risultante della qualità prodotta dalla Serie A in queste prime 3 giornate.
Quello che ha già fatto Simone Inzaghi è notevole: passate solo 2 settimane di competizione, ma ha già trovato la quadra per questa stagione, nonostante tanta gente nuova e nei posti strategici in campo.
Non era minimamente detto che ci riuscisse, tantomeno così presto, e tanto più con alcuni vitali nuovi acquisti già coinvolti nel gioco collettivo. Poi per carità è solo l’inizio, ma anziché farsi sopraffare dalla delusione per la finale persa l’anno scorso, l’Inter è tornata uguale e con idee chiarissime, supportate da voglia e velocità di esecuzione. E la sintesi di tutto questo è Marcus Thuram, tutto fuorché brillante nel precampionato, e che già veniva marcato come possibile bidone da buona parte della tifoseria stessa, con il marchio appiccicato di “uno che non segna”.
E invece come sta rielaborando quel che resta della LuLa è uno dei lavori più evidenti operati da Inzaghi, con la squadra che adesso costruisce in maniera differente grazie alla presenza di Thuram, ma ugualmente efficace se non anche di più rispetto al passato, sfruttando al meglio le qualità notevoli del francese in situazione di recupero palla e distribuzione del pallone che favorisca l’inserimento dei centrocampisti. L’Inter al derby ci arriva con la consapevolezza dei propri mezzi compresi quelli nuovi, senza volere nascondere le ambizioni ma senza dimenticare che sia solo l’inizio. Vada come vada, non c’è maniera migliore di onorare la stracittadina.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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