Il caso Icardi non ci ha insegnato niente. Da Mauro a Donnarumma, quante differenze di giudizio

Il caso Icardi non ci ha insegnato niente. Da Mauro a Donnarumma, quante differenze di giudizioTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 9 giugno 2021, 16:03Editoriale
di Filippo Tramontana

Il caso Icardi non ci ha insegnato niente o meglio, non ha insegnato niente a chi parla senza spirito critico ma, purtroppo, solo per campanilismo esasperato che ha come inevitabile conseguenza la perdita della propria credibilità.
Vi starete chiedendo a chi mi riferisco e in merito a cosa. Vi dico che sfrutterò il momento per togliermi qualche fastidiosissimo sassolino dalle scarpe.
Parlo della vicenda Donnarumma e di come è stata trattata a livello mediatico in confronto alle condanne e alle critiche continue che hanno ricevuto i dirigenti dell’Inter ai tempi dell’affaire Icardi.
Non sono nemmeno più arrabbiato, so ormai che funziona così, so come cambia il vento in base alla casa e ai colori di cui si discute.
So anche che la maggior parte dei tifosi del Milan difendono l’operato della propria società anche di fronte all’innegabile “pasticcio” da lei commesso.
Ma facciamo un passo indietro. Due anni fa Marotta e Spalletti si trovarono di fronte ad un grosso problema. Lo spogliatoio nerazzurro si era rivoltato contro l’allora suo capitano e bomber per presunti suoi comportamenti fuori luogo e per le dichiarazioni dannose e lesive dell’immagine dei compagni da parte della moglie-procuratrice Wanda Nara.
La Nara, ospite fissa a Tiki Taka, non mancava occasione per timbrare il cartellino parlando a ruota libera delle decisioni societarie e delle “storie” di spogliatoio. La vicenda la ricorderete sicuramente tutti molto bene.
Icardi da quel momento diventò un corpo estraneo e la società si trovò a dover gestire una patata bollente bella grande!
Marotta decise di togliere all’argentino la fascia di capitano annunciandolo con un comunicato ufficiale mentre l’infortunio al ginocchio “costrinse” Maurito alla tribuna.
Da li “apriti cielo”! La critica si scatenò ovviamente senza risparmiare l’Inter da condanne apocalittiche. Per i “giudici” dalla penna veloce e dalla parlantina facile Marotta aveva toppato alla grande e avrebbe perso un capitale enorme senza possibilità di rimedio.
Mi ricordo quante volte ho dovuto ascoltare le sentenze degli “espertoni”.
Marotta aveva fatto un grande errore secondo loro, non aveva dimostrato di essere un dirigente all’altezza della sua fama perché aveva prestato il fianco agli sciacalli del mercato e avrebbe dovuto cedere ai ricatti delle società pronte a prendere Icardi a prezzo di saldo.
C’è chi dava per fatto l’arrivo dell’argentino alla Juventus per 20 milioni perché l’Inter non si poteva permettere di chiedere di più, c’è chi si bilanciava nel dare a Icardi il manico del coltello perché poteva a quel punto “ricattare” l’Inter.
Il rischio era di perderlo a zero euro e, chissà perché, in quel frangente nessuno dava ragione all’Inter e non guadagnare un euro dal proprio capitano non era un merito ma una tragedia sportiva ed economica.

Come cambiano le opinioni in soli 2 anni vero?!
Invece la storia ci ha insegnato che Marotta ha ottenuto quello che voleva, ha ceduto Icardi a 72 milioni (50 + 22) e ha messo tutti i “suonatori di tromba” nel suo taschino.
Peccato che questi “musicisti” non imparano mai e continuano a parlare a vanvera.
Arrivo adesso al caso Donnarumma. Il Milan perde il suo giocatore più importante, quello che avrebbe portato la plusvalenza più alta in caso di cessione, a ZERO euro.
Se fosse successo all’Inter sarebbe caduto il mondo e il mondo avrebbe chiesto (forse giustamente) la dimissioni dei colpevoli di questo scempio. Invece no, i sostenitori delle cause perse che dovrebbero essere imparziali, parlano di vittoria della società che ha costretto al muro Raiola e il suo assistito.
C’è chi al 6 di giugno si è sbilanciato prospettando per Donnarumma un anno sabbatico o un posto elemosinato in una squadra qualsiasi con uno stipendio inferiore rispetto a quello offerto dal Milan.
Eh già Raiola è famoso per farsi cogliere impreparato facendosi prendere per il collo dalle società. Sta di fatto che il portiere della nazionale sta per accasarsi al PSG alla modica cifra di 12 milioni l’anno per un lustro.
Mi tolgo il sassolino e penso sia giusto così. Peccato che nella scarpa, tolto questo, ne rimangono ancora molti e forse ci sarà occasione per toglierseli di nuovo. Voi intanto continuate a parlare!