I valori diversi di un'Inter uguale
C’è molto da dire della strana estate interista ma la prima riflessione che mi sento di fare è che per fortuna è finito il calciomercato. Il mese di agosto si è portato dietro un carico di turbolenze, frutto di trattative imprecise, abbozzate, inesplose in un mercato in cui si poteva spendere solo il necessario e guadagnare almeno il triplo. Alla fine di questo interminabile spettacolo è rimasta la stessa Inter titolare, con un Perisic in meno e un Lukaku di ritorno in più.
Un paio di alternative in panchina di prospettiva (Asllani e Bellanova), uno di esperienza (Mkhitaryan) e uno la cui capacità effettiva non è ancora stata messa alla prova (Onana).
E’ praticamente la stessa Inter, con una natura differente perché gli equilibri mutano, gli stati di forma variano, gli infortuni stravolgono così come il cambio di preparazione mentale e ci auguriamo anche fisica verso una stagione vergognosamente stravolta dai mondiali in inverno (non mi stancherò mai di ripeterlo, costati migliaia di morti).
Skriniar è in ritardo dopo l’infortunio ma sembra in ripresa, Bastoni è stato messo ancora in panchina a favore di Dimarco, Brozovic deve ancora carburare dopo l’infortunio, Lukaku si è infortunato ed è facile immaginare che quando rientrerà ad ottobre non potrà essere subito devastante, Gosens è un mistero ma di contro Barella ha iniziato la stagione molto meglio di quanto avesse fatto l'anno passato, così come Dumfries che l’anno scorso impiegò diverse partite prima di convincere, mentre oggi è un punto fermo della fascia, uno dei pochi, forse l’unico che salta l’uomo.
All’interno del club qualche tensione c'è senz'altro, ci sono tanti “non detto”, alcune verità chiaramente non rivelate, mischiate a quelle di rappresentanza e quelle non ufficiali dietro ad una serie di vicende che ci hanno traghettato dal finale della scorsa stagione a quello attualmente in corso. Alcuni fatti ci possono stare, altri sono più ambigui.
Per mesi era stato detto e scritto che De Vrij sarebbe stato ceduto. Non è andata così.
Bastoni sembrava dovesse essere ceduto in Inghilterra ma la questione è durata due settimane e non se ne è più parlato.
Skriniar, per tutta l’estate è stato richiesto da un PSG che ha offerto la stessa cifra (50 milioni) senza mai alzarla, speculando sul fatto che tutto il mondo è a conoscenza del fatto che l’Inter ha bisogno di soldi. Alla fine, contrariamente ad ogni previsione, sta rimanendo.
Il PSG è di nuovo tornato alla carica ma venderlo l'ultimo giorno sarebbe persino offensivo.
Si è parlato di offerte per Dumfries (Bayern, Chelsea) ma nemmeno lui è partito.
L’ultimo in ordine di tempo è Gosens, virtualmente in ballo con il Bayer Leverkusen.
Dall’altra parte Bremer era considerato già un giocatore dell’Inter ma Zhang non ha dato il placet a Marotta per acquistarlo e così lo ha preso la Juventus, che ha speso oltretutto quasi il doppio di quello che avrebbe pagato l’Inter se fosse stato acquistato a giugno.
Milenkovic era il nome in tandem con Bremer ma non è ovviamente più stato trattato
Dybala era strombazzato in tutte le prime pagine con la maglia dell’Inter ma è andato alla Roma.
Acerbi, a prescindere dalla reazione repulsiva della tifoseria, stava per essere ufficializzato, poi dal nulla è spuntato Zhang Jindong (che dalla sua poltrona in Cina nemmeno sa chi sia il difensore della Lazio). Ha bypassato il figlio e con questa presa di posizione ha mostrato irritazione per i conti.
L'ultima notizia riguarda Jordi Alba. Vedremo
La netta sensazione è che ci sia uno scollamento tra proprietà e dirigenza almeno in questo periodo. Preparare il derby con trattative che arrivano fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno di mercato, non è normale.
La squadra di Inzaghi ha giocato le prime quattro partite tra voci insistenti di cessioni certe, certissime anzi probabili di titolari che avrebbero dovuto far posto ad altri che invece sono andati in dissolvenza, costringendo la tifoseria a riformulare le proprie convinzioni e fare inversioni ad U nelle considerazioni anche radicali su giocatori che dovevano andare via e quelli che già ci si accingeva ad accogliere. Per i i tifosi potrà essere stato fastidioso ma per i giocatori è stato più che frastornante e ha inciso anche sul rendimento.
Ora c’è un derby che l’Inter giocherà con una forza apparentemente minore rispetto all’ultimo giocato e perso incredibilmente. L’Inter dell’anno scorso aveva un Lukaku in meno ma un Perisic in più. Con Milan e Bayern non ci saranno entrambi e Inzaghi forse deve pensare ad accorgimenti tattici che permettano alla squadra di tenere botta, senza avere gli ormai cronici passaggi a vuoto che durano anche venti minuti e che l’anno scorso sono costati lo scudetto. I mezzi ci sono e ora che il calciomercato è finito ci si aspetta una crescita.
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati