I tifosi, i biglietti, Inter-Juve: non dimentichiamoci di chi allo stadio ci va sempre

I tifosi, i biglietti, Inter-Juve: non dimentichiamoci di chi allo stadio ci va sempreTUTTOmercatoWEB.com
sabato 23 ottobre 2021, 08:06Editoriale
di Fabrizio Biasin

Una piccola polemica ma, davvero, piccola, che poi è il caso di pensare a Inter-Juve.
Gli esponenti della curva hanno detto quattro cose sulla questione caro-biglietti. Beh, non hanno tutti i torti. Di seguito, riassumiamo il loro comunicato: “Il reparto biglietteria dell’Inter ha pattuito una linea a fine stagione scorsa sulla gestione biglietti per i vecchi abbonati, per poi sbugiardarsi venendo meno a quanto deciso. Ci hanno chiesto aiuto molti Inter Club, dicendoci che domenica non potranno portare allo stadio la loro gente per via di questo repentino e scorretto cambio di rotta gestionale. Riepiloghiamo: L’Inter aveva assicurato agli abbonati della stagione 2019-2020 che per questa avrebbe applicato una formula molto semplice per il prezzo dei tagliandi: (costo dell’abbonamento diviso 19 partite) + 15%. A Inter-Juve il prezzo è praticamente quadruplicato”.
Ok, lo sappiamo, gli stadi sono rimasti chiusi per tanto, troppo tempo (a proposito, perché non li riaprono al 100%?) e ci sono un milione di buone ragioni per comprendere la linea della maggior parte dei club (mica solo l’Inter) che scelgono la via dell’aumento, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto, sarebbe il caso di utilizzare un filo più di logica. Cioè, i tifosi da stadio non sono mica tutti uguali: ci sono quelli che vengono a vedere anche Inter-Pergolettese, amichevole d’agosto, e quelli che li devi coccolare, gli devi dare la tartina e lo champagne e, forse, vengono due volte all’anno.


Benissimo, che gli esclusivissimi biglietti dei tifosi, definiamoli, “comodi”, possano subire dei rincari esagerati, è comprensibile: in ogni caso si troveranno degli acquirenti e buon champagnino a lor signori. Le stesse scelte, però, non si possono fare per tutti i settori. Se io sono abbonato da 10 anni e vengo anche quando le cose vanno male o fuori c’è la buriana, è giusto che il mio club mi tuteli, ovvero che ragioni su un aumento che possa essere “umano”. 
Ecco, le cifre recenti non sono affatto “umane” e mancano di rispetto a tutti coloro che per l’Inter si fanno in quattro. Molti diranno “tanto alla fine lo stadio lo riempiono lo stesso” ed è vero, perché qualche migliaio di appassionati disposti a spendere cifre senza senso si trovano sempre, ma è anche vero che così si rischia di azzerare il feeling tra club e tifoseria che è fondamentale in ogni società che si rispetti e figuriamoci in questo complicato momento storico.


Ancora il comunicato: “Venendo meno alla parola data, si andrà incontro all’inevitabile perdita dei tifosi più veri e passionali, persone che vivono davvero per questi colori. Arriveranno quindi sempre più i tiepidi consumatori, gente che alla partita di cartello non farà certo fatica ad esserci, ma che alla fine, quando la ribalta non sarà per uno scontro di vertice, lascerà lo stadio tristemente vuoto e senza anima. Il tifoso va rispettato. Non prendetelo in giro”. Tutto corretto e – quando è giusto è giusto – scritto anche con apprezzabile misura nelle parole.
Stop alla polemica. Alla fine – ne siamo convinti – un compromesso si troverà. 
E ora cortesemente torniamo tutti a pensare a quella partita lì, quella di domani, quella che inizia per “nonèmai” e finisce con “unapartitacomelealtre”. Buon Inter-Juve. E viva Marcelo Brozovic, così, a gratis.