I conti non tornano ancora. L'addio di Brozovic può starci, ma Barella non si deve toccare
I conti non tornano nemmeno in questa stagione. Una finale di Champions League e la certezza di partecipare alla prossima edizione non hanno permesso all'Inter di rientrare sui binari giusti: le condizioni economiche vengono monitorate costantemente e per comprare bisogna prima cedere. Un bel problema in vista di un mercato che rischia di fare il paio con quello dello scorso anno.
Al di là della volontà di Lukaku di rimanere a Milano - un eventuale prestito comporterebbe un esborso economico ancor più dannoso, soprattutto in prospettiva -, i movimenti maggiori sono a centrocampo. L'addio di Marcelo Brozovic può starci, non tanto per le qualità tecniche (indiscutibili) ma per l'età e i malumori mostrati dal croato nei mesi scorsi. È pur vero che nelle ultime settimane della stagione Brozo ha alzato l'asticella, ma il rendimento complessivo fa riflettere. Con l'Al-Nassr pronto ad offrire vagonate di soldi e un Barcellona alla finestra, meglio prendere una decisione e incassare, per evitare danni alla Skriniar. Oggi Marcelo ha mercato (anche se 18-20 milioni possono sembrare pochissimi) e non è detto che il prossimo anno possa avere la stessa valutazione.
Una cessione può starci, due assolutamente no. Se parte Brozovic e arriva Frattesi meglio, parliamo di un investimento in prospettiva che può dare una bella rinfrescata: Calha-Asllani (brutto il gol ieri sera eh?) in cabina di regia, Barella e il centrocampista del Sassuolo in mezzo con Mkhitaryan a dare esperienza. Un reparto più che completo. Se Brozo parte però Nico rimane, senza se e senza ma. Va bene le offerte irrinunciabili, ma con l'addio di Dzeko e del croato, con Lukaku in bilico e uno Skriniar già promesso sposo al PSG, non si può cedere un altro giocatore. Il mercato deve essere sostenibile, ma così diventa troppo.
E già la decisione su Bellanova fa parecchio discutere. Non volerlo riscattare a 7 milioni è grave, vuol dire che non si guarda in prospettiva: si accorcia volutamente una coperta già corta di suo, senza pensare al domani. Non poterlo riscattare è ancora più grave: se le finanze sono ancora in rosso e si rischia di raffazzonare un altro instant team, meglio rivoluzionare tutto e ripartire da zero. In due-tre anni, magari, si azzera tutto. Ma l'Inter non può e non deve campare alla giornata.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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