EuroDerby: dormite sereni prima della "battaglia". Chi non ci riesce tanto non gioca!
Per tutta la vigilia dell’EuroDerby di ritorno mi hanno scritto interisti preoccupati, che per fortuna non giocano. Un po’ come se il 2-0 dell’andata non ci fosse stato, che è poi quello che Beppe Marotta ha ordinato ai suoi di pensare al fischio d’inizio, ma chi sta fuori dovrebbe accompagnare la propria Squadra con l’attestato di fiducia che si è guadagnata sul campo. Sarà che io ho una certa età e in 35 anni di quotidiano lavoro sull’Inter ne ho viste troppe nel bene e nel male, ma prima delle grandi ‘battaglie’ ormai dormo serenamente come il Principe di Condé del Manzoni. Sarà anche che di solito si attacca alla tastiera solo chi vive perennemente angosciato dai dubbi, perché chi nasce razionale non ha bisogno di farsi notare.
Quindi se siete scaramantici o vivete ancora tra riti da Medioevo, meglio non proseguiate nella lettura di questo articolo, perché ci mancherebbe che io non fossi ottimista dopo il doppio vantaggio dell’andata e le 7 vittorie consecutive raccolte dall’Inter, a fronte del percorso assai più accidentato del Milan, appena caduto fragorosamente pure a La Spezia. Questo non vuol dire che giocare contro il Milan una semifinale di ritorno di Champions sia diventata una passeggiata, ma è difficile non dare almeno il 70% di probabilità ai nerazzurri di andare a Istanbul. Così come, per mercoledì, dopo l’1-1 dell’andata, mi sento di assegnare al Manchester City un 60% lasciando al Real Madrid il restante 40%.
Il Milan si appiglia ovviamente al recupero di Leão, ma vedremo se poi sarà in grado di maramaldeggiare in lungo e in largo. Per contro gli attaccanti dell’Inter arrivano da 16 reti complessive nelle ultime 8 partite tra Campionato e Coppe: 7 gol Lautaro Martinez, 5 Lukaku, 3 Dzeko e uno perfino Correa.
Per indurvi alla fiducia, vi snocciolo altri numeri sulle ultime partite: per l’Inter 4 vittorie in 4 gare con 14 reti segnate e 2 subite dal Sassuolo sabato sera, mentre al Milan le ultime 4 partite hanno invece portato una sola vittoria con la Lazio, un pareggio e 2 sconfitte. Nell’EuroDerby di andata di Champions e nella trasferta al Picco i rossoneri non hanno segnato neppure un gol.
E visto che siete sempre più attenti a chi non gioca rispetto a chi scende in campo, quindi agli allenatori piuttosto che ai giocatori, in Champions il vantaggio di Simone Inzaghi su Stefano Pioli è netto: ha vinto 12 gare su 27 partite perdendone 7, come Pioli che su 17 gare ne ha però vinte solo 6.
Nei derby milanesi Inzaghi ha vinto 4 volte contro le 2 di Pioli con 2 pareggi. Nelle stracittadine del 2023 ha sempre vinto Inzaghi senza mai subire gol: 3-0 in gennaio a Riad per la Supercoppa Italiana, 1-0 nel ritorno del campionato e 2-0 nell’andata della semifinale Champions.
Ora Pioli è costretto a vincere il derby di ritorno con almeno due gol di scarto per andare ai supplementari, impresa che non gli è mai riuscita alla guida del Milan, con un bilancio totale nei Derby di 3 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte, considerando anche Antonio Conte sulla panchina nerazzurra.
Pioli perde con Inzaghi anche nel confronto complessivo al di là di Inter e Milan: nei 21 precedenti tra campionato e coppe 10 volte ha vinto Inzaghi e 5 Pioli, quindi il doppio, con 6 pareggi. E solo due volte Pioli ha battuto Inzaghi con due o più gol di scarto: nella loro prima sfida, ossia in Inter-Lazio 3-0 nel campionato 2016-17 e poi in Lazio-Milan 0-3 nel campionato 2019-20.
Insomma, se questi numeri contano qualcosa, al di là delle frasi fatte tipo ‘mai dire mai’, ‘non succede ma se succede’ o ‘la palla è rotonda’, voi fate come vi pare ma io torno a dormire sereno come il Principe di Condé di manzoniana memoria.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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