Dybala, Lukaku e la bugia bianca di Marotta
All'evento ‘Atleticamente Insieme - La Riconquista’ della Fondazione Cardinaletti la risposta di Beppe Marotta ad una domanda su Dybala “C’è la speranza che possa giocare con noi” ha subito scatenato media e social.
Peccato però che la risposta dell’AD interista non sia stata riportata da tutti nella sua interezza, perché in realtà il discorso completo è stato il seguente: “Nello sport devono essere accettate quelle che si definiscono 'bugie bianche'. In questo momento non lo so, ma ovviamente la speranza è che possa giocare con noi" - ha spiegato Marotta.
Il Direttore Beppe è ben noto anche come maestro nei depistaggi di mercato. L’ultimo in ordine di tempo è stato su Perisic. Si era detto ottimista che potesse accettare la massima offerta possibile dell’Inter di 5 milioni all’anno per 2 anni. Invece, con l’acquisto a gennaio di Robin Gosens, era logico che era ben preparato ad un’offerta superiore dalla Premier, che infatti è arrivata proprio dal Tottenham di Antonio Conte.
Conte, secondo certa narrazione non è stato un estimatore di Perisic della prima ora, visto che il primo anno all’Inter lo lasciò andare al Bayern a vincersi un Triplete. Poi però lo ha ripreso e lo ha forgiato come uno dei quinti più forti d’Europa, con massima soddisfazione dello stesso Perisic. Il croato ha così vinto lo Scudetto e poi con Inzaghi ha fatto ancora meglio ciò che Conte aveva preteso da lui, totalizzando quest’anno 10 gol e 8 assist. Purtroppo solo chi crede che gli uomini di calcio, se non si intendono al volo, non possano trovare poi un’intesa perfetta, è rimasto sorpreso!
Inoltre era logico che Perisic, nato il 2 febbraio 1989 e quindi prossimo 34enne, avrebbe colto al volo l’ultimo contratto importante della sua carriera e per giunta dal Campionato più bello e più ricco del mondo.
Ma torniamo a Dybala e alla definizione di bugia bianca.
Si sa che la bugia è una menzogna, per cui si cela la verità ad un’altra persona dandogli una diversa versione dei fatti per ingannarla o nasconderle qualche misfatto. Questa però è la cosiddetta ‘bugia nera’.
Perché poi esiste anche la bugia a fin di bene o ‘bugia bianca’. Ed è quella che ha tirato in ballo Marotta per Dybala. Consiste sempre in un occultamento più o meno parziale della verità, ma in genere la si usa per tutelare la persona interessata o per edulcorarle una realtà dalla quale resterebbe ferita o offesa. Insomma per tagliar corto, è il genere di bugie che si dicono ai bimbi per proteggerli da ciò che non sono ancora pronti ad affrontare.
Perché in realtà Dybala non è una priorità per l’Inter, ma va comunque tenuto in caldo, finché non sarà chiaro una volta per tutte se Lukaku, che continua a fare fuoco e fiamme, potrà mai tornare all’Inter. Per come la vedo io, Lukaku esclude Dybala se nello zoccolo duro di cui Marotta ha parlato sempre alla Fondazione Cardinaletti, oltre a Skriniar, Barella e Brozovic ci mettiamo anche Lautaro Martinez.
Se invece non ci vogliamo mettere Lautaro, aprendo ad una sua cessione, allora vale tutto.
Intanto su Lukaku alcune cose le sappiamo: per approfittare del Decreto Crescita, situazione non percorribile con Dybala, bisogna muoversi entro il 30 giugno e per un prestito almeno biennale. Il suo ingaggio all’Inter non potrà comunque mai essere neppure paragonabile a quello attuale del Chelsea.
Lukaku ha di fatto giubilato il suo procuratore Federico Pastorello per affidarsi all’avvocato belga Sebastien Ledure, incaricato di parlare con l’Inter, ma rischia comunque di dover anche pagare una penale al suo (ex?) Procuratore. In più, al di là dell’annataccia con Tuchel, in cui in ogni caso ha segnato 15 gol, resta da capire se la nuova proprietà del Chelsea, Todd Boehly con Clearlake Capital consortium, accetterà di smenarci dei gran soldi per rispedire all’Inter l’acquisto più costoso della Storia del Club.
Poi Lukaku, che con l’Inter in due stagioni ha segnato 64 gol in 95 partite, la differenza in Serie A la farebbe ancora alla grande: e questa non è una bugia, né nera, né tantomeno bianca.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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