Col Sassuolo una partita d'altri (brutti) tempi

Col Sassuolo una partita d'altri (brutti) tempiTUTTOmercatoWEB.com
martedì 22 febbraio 2022, 11:26Editoriale
di Gian Luca Rossi

Non servono molti giri di parole per raccontare Inter-Sassuolo 0-2.
Semplicemente è stata la partita più brutta della stagione. Anzi, delle ultime due stagioni, considerando anche l’avversario.
Perché erano anni che non si vedeva un’Inter così molle, soprattutto nell’approccio. Forse bisogna tornare ai tempi di Spalletti, quando i giocatori a disposizione non erano della qualità odierna.
La partita che l’Inter ha messo in scena con il Sassuolo resta incomprensibile perché c’erano tutte le condizioni per giocarla al meglio, soprattutto dal punto di vista piscologico, visto che il Milan poco più di 24 ore prima si era incartato a Salerno contro l’ultima in classifica.

Per l’obbrobrio di Inter-Sassuolo ognuno ha la sua tesi. C’è chi lo spiega solo col portiere che non para più, chi solo con l’attaccante che non segna più, chi solo con il centrocampista fondamentale che non c’era per squalifica: insomma con i capri espiatori Handanovic, Lautaro Martinez e, si fa per dire, Brozovic. Poi, come sempre, c’è chi ci aggiunge pure l’allenatore, Simone Inzaghi, che non gioca, ma che certamente Inter-Sassuolo l’ha preparata maluccio. Ora l’accusa a Inzaghi è che la sua Lazio calava sempre nella seconda parte della stagione. Peccato che la stessa tiritera l’abbia già sentita per Stefano Pioli e per Luciano Spalletti, due ex-interisti oggi alla guida rispettivamente di Milan e Napoli, ovvero le nostre rivali per lo Scudetto.
Ci sarà pure del vero in ogni considerazione, ma spiegare una partita così orrenda avvalendosi del canonico “è solo colpa di…” non ha senso, magari perché probabilmente sono state anche tutte queste cose insieme a far inceppare l’Inter.

Comunque tre sconfitte nelle ultime cinque partite l’Inter non le metteva in fila da molto tempo e questo è un fatto. La sconfitta con il Liverpool, tanto per cominciare, non appartiene al Campionato, ma alla Champions League, competizione che, come ripeto da mesi, non vede l’Inter ancora pronta, malgrado poi certi bimbi tifosi non vogliano sentirselo dire. Che sono poi gli stessi bimbi tifosi che oggi ti dicono che l’Inter, improvvisamente, non è più pronta nemmeno per vincere lo Scudetto, conclusione tanto funerea quanto stupida.
L’Inter ha problemi, il Milan fermato dall’ultima in classifica su un deludente pareggio ha problemi, il Napoli ha avuto e magari avrà ancora problemi.
E lo Scudetto lo vincerà, tanto per essere chiari, chi li risolverà per primo.

Fa rabbia come sia successo tutto troppo in fretta, perché in questi giorni mi trovo a New York e avevo appena visto dal vivo il pareggio dei cugini a Salerno nella bellissima Sede dell’Inter Club New Jersey intitolato a Giacinto Facchetti tra interisti che vivono qui da anni e che hanno per l’Inter un amore positivo che non sempre riscontro tra gli interisti d’Italia. Dopo il pareggio a sorpresa del Milan, abbiamo sperato tutti che il giorno successivo l’Inter non commettesse gli antichi errori, tra cui c’è spesso stata la classica sottovalutazione dell’avversario staccato in classifica. E invece l’Inter è riuscita a fare ancora peggio del Milan, altro che riprendere la testa della classifica!
Poi c’è sempre quella stramaledetta partita da recuperare, quella a Bologna, che onestamente non vedo l’ora di giocare per allineare una volta per tutte il calendario. Perché a volte ho la sensazione che anche da dentro questa partita in meno in classifica sia vista come paracadute e come alibi da sbattere in faccia a chiunque quando l’Inter perde colpi. Ed è sbagliato e pericoloso. L’Inter è arrivata fino al 23° turno di campionato perdendo una sola partita, quella con la Lazio e nei tre turni successivi ne ha perse addirittura due, quindi è doveroso che l’allarme cominci a suonare, tipo sirena delle navi da crociera. E tocca al Comandante Simone Inzaghi capire perché è successo e perché non deve succedere più, rimettendo la nave interista in rotta Scudetto. Nulla è vinto, ma nulla è ancora perduto. Certo, al di là dei discorsi filosofici, il calcio è un gioco molto semplice: per vincere servono un portiere che para e un attaccante che segna ed entrambi in questo periodo sembrano difettare, ma se siamo arrivati fin qui non è casuale. Se lo ricordino e ripartano subito di slancio, perché una partitaccia come quella col Sassuolo non faceva più parte dell’Inter da un bel pezzo. Quindi sveglia!